Le
due imponenti e antiche vasche di granito grigio, trasformate qui a piazza
Farnese in fontane, provengono dalle terme
di Caracalla da dove furono asportate, nel 1466, su ordine di
papa Paolo II,
per essere collocate a piazza S. Marco (attuale piazza Venezia), davanti
al suo palazzo appena costruito. Successivamente Paolo
III Farnese, intorno alla metà del 1500, sia per liberare
quella piazza, sia per adornare il luogo dove non era ancora del tutto
terminato il suo grande palazzo
soprannominato "il dado", ne fece trasportare una in quella
che all'epoca era nota soltanto come "piazza del Duca" e che
fu definitivamente chiamata piazza Farnese
solo a partire dal 1600. Questa grande vasca venne posta su un basamento
proprio al centro della piazza. A quell'epoca ancora non era possibile
alimentare in quel luogo una fontana per via della scarsità dell'acqua
corrente che arrivava in città. Il vascone restò per molti anni in
mezzo alla piazza come semplice ornamento. In quel periodo non erano
però scarse, giostre e ludi di vario tipo, e anche in questo luogo,
come già accadeva a Testaccio,
a piazza
Navona e addirittura a piazza S. Pietro,
venivano organizzate delle corride. Come appare da antiche stampe, la
grande vasca di Paolo
III in piazza Farnese, si
trasforma per l'occasione in tribuna d'onore per nobili ed autorità che
vi trovavano posto seduti all'interno. Comodi e sicuri, per ammirare in
posizione privilegiata gli sgozzamenti di tori che avvenivano intorno.
Una volta aumentato l'afflusso dell'acqua Vergine, il cardinale Odoardo
Farnese, che aveva intenzione di non far mancare alla sua piazza e al
suo palazzo
un piacevole e prestigioso ornamento, e dato che la mole di questo suo
"dado" sembrava proprio imporglielo, chiese ed ottenne, da
papa Gregorio
XIII, l'altro vascone che si trovava ancora a piazza
Venezia. Lo fece trasportare a piazza
Farnese dove avrebbe voluto trasformare finalmente in fontane le
due vasche gemelle. Tuttavia l'acqua Vergine si dimostrò ancora scarsa
per adempiere al desiderio del cardinale, fino a quando, parecchi anni
dopo, Paolo V
portò la sua acqua che riuscì ad alimentare anche la grande fontana
di ponte Sisto, poco distante da piazza
Farnese.
Il
cardinale Odoardo Farnese ottenne finalmente da Gregorio
XV, nel 1621, l'acqua sufficiente alla pressione che gli
serviva per i suoi vasconi. Le due fontane diventarono quindi veramente
tali nel 1626, quando, sistemate da Girolamo Rainaldi, con tanto di
grandi gigli farnesiani, presero felicemente a zampillare come dice
questo antico avviso: "Di Roma li 23 settembre 1626 nel sodetto
giorno fu data l'acqua alle due fontane fatte sopra le due conche
antiche di marmo egittiaco nella piazza avanti il palazzo del già
cardinale Farnese con 40 once d'acqua, che la felice memoria di Paolo V
fece condurre dal lago di Bracciano per servitio di questa città,
rendendo dette fontane bellissima vista et ornamento". |