La
facciata di questa fontana è formata da due ordini sovrapposti. Quello
inferiore ha la parte centrale con due colonne corinzie in marmo poste
su alti basamenti e, in mezzo a questi, è posta la fontana vera e
propria. Le colonne sono sovrastate da un architrave con timpano che è
stato poi spezzato per potervi incastrare, nel 1750, lo stemma di Benedetto
XIV, due ali convergono verso il centro con due pilastri per
parte tra i quali si aprono due grandi nicchie di forma quadrangolare.
Anche l'ordine superiore è diviso in tre parti. Tutto l'insieme sembra
troppo importante rispetto alla modesta e piccola fontanella
sottostante. Nella versione originale probabilmente la fontana
doveva apparire molto meno misera, come possiamo leggere nella
descrizione del suo stesso architetto, o come si può vedere in antiche
pitture e disegni. Bartolomeo Ammannati si ispirò alle facciate delle
grandi mostre d'acqua dell'epoca romana delle quali abbiamo un ultimo
esempio ancora in opera "I trofei di Mario", ovvero la mostra
dell'acqua Giulia che si trova nell'attuale piazza Vittorio. Riportiamo
qui la descrizione della fontana originaria fatta dallo stesso Ammannati:
"... Il principio di detta strada ha due facciate dov'è una bella
fontana, nella quale condusse l'acqua la felicissima memoria di papa
Giulio, senza avere mai avuto luce che in tal luogo vi si potesse
trovare acqua. Ma avendo anticamente in pratica la sua villa, fece
scavare profondamente e con diligenza, non perdonando a spesa, per fare
questo ben pubblico, di dove è oggi il suo palazzo insino a questo
principio di strada. E vedendo che questo suo desiderio riusciva, con
ogni studio si deliberò fargli l'ornamento, che ora se gli è fatto,
d'opera corintia, con colonne e pilastri, e nel mezzo una gran pietra di
palmi dodici per ogni verso, con una iscrizione che dice: IULIUS III
PONT. MAX. PUBBLICAE COMMODITATI ANNO III. Con due nicchie per banda, ai
quali vi son dentro due statue, la felicità e l'abbondanza. Sotto l'eppitaffio
vi è una gran testa antica e bellissima d'un Apollo,che getta detta
acqua in un vaso grande e bello di granito, sul fine vi sono quattro
acrotterie: in uno dei catini è la statua di Roma e nell'altro quella
di Minerva, e negli altri due, due piramidi di granito e nel mezzo un
nettuno, tutte antiche e bellissime".
All'angolo
opposto della strada, e quindi di fianco alla fontana di papa Giulio,
c'è un'altra ancor più modesta e piccola fontana a muro,che sostituì
un insieme ornamentale molto bello ed interessante. La vasca di questa
fontanina apparteneva alla fontana
del Babuino alla quale fu tolta alla fine del XIX secolo
quando fu ristrutturata l'omonima via. |