Lasciatasi
alle spalle l'abside di S.
Maria Maggiore ed imboccata via Paolina, se qualche macchina
parcheggiata lo permette, è possibile vedere questa piccola fontanella
d'acqua marcia.
Il
comune, dopo il concorso per la costruzione delle fontane rionali, in
cui era risultato vincitore Pietro Lombardi nel 1927, bandì un nuovo
concorso per realizzare nuove fontane. Furono così eseguite quelle in
via Paolina quella delle cinque lune (scomparsa), della Cancelleria
e tante altre. La fontana Paolina, di per sè non possiede la novità
espressiva delle fontane di P. Lombardi; il Ginesi rimane più ancorato
alle regole, ai canoni classici e a tematiche progettuali della
tradizione. Infatti troviamo elementi quali il putto angelico, i festoni
e le cornici, assemblati in un rigore formale e in una logica
espressiva.
Due
paraste poggiano su un basamento ed inquadrano la composizione centrale
in cui una testa di putto alato coronata da un festone getta acqua in
una sottile vaschetta finemente lavorata a volute laterali. Ciascuna
parasta è coronata da stemmi, e la composizione si schiude con una
cornice modanata a volute, nella cui chiave si incastona lo stemma
comunale. Una epigrafe ricorda la data di attivazione: 1930, più
precisamente l'anno VIII del regime. |