Antistante il
bel palazzo rinascimentale della Cancelleria, la piazza omonima ha una
rientranza, e una piccola fontana farebbe discreta mostra di sé, se non
fosse per le automobili che troppo spesso ne occludono completamente la
vista. La realizzazione è piuttosto recente (1930)
e
va annoverata fra le nuove fontane volute dall’amministrazione
comunale negli anni venti-trenta. Non venne realizzata, come il più
celebre palazzo, con i marmi di S. Lorenzo in Damaso e del teatro di
Pompeo, ma in travertino, e il progetto fu del Morbiducci, che si rifece
comunque al palazzo e più precisamente a colui che lo commissionò al
Bramante: il cardinale Scarampi. Lo stemma è riprodotto sull’ovale
marmoreo che campeggia al centro della fontana inscritto in un triangolo
al cui vertice è stata posta una sfera cuneiforme. Un copricapo con
sottostante croce ricorda ancora il cardinale cosi come la campitura del
triangolo a nappi e cordoni. I vertici della base del triangolo poggiano
su due cippi marmorei, mentre tutta la fontana è sollevata rispetto
alla sede stradale su di un piccolo basamento in porfidi e travertino.
L’acqua fuoriesce da un piccolo rosone posto nella parte inferiore
dell’ovale centrale e si raccoglie in un sarcofago rettangolare
sospeso che porta l’iscrizione comunale (S.P.Q.R.).
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