Nella
bella e tranquilla via Giulia, sulla destra andando verso ponte
Sisto, vicino ad un angolo del "dado" dei Farnese,
troviamo addossata ad un muraglione del lungotevere questa fontana.
Venne finta e resa attiva poco tempo dopo le vicine vasche di piazza
Farnese, nel 1626, anche se pare fosse stata ideata per questo luogo
già dal 1570. Anche questa subì la sorte delle altre due vicine
sorelle: aspettò, per zampillare, l'apporto della nuova acqua Paola,
fatta arrivare appunto da Paolo
V, a causa dell'insufficienza dell'acquedotto Vergine che
alimentava la zona. Anche questa, come possiamo notare dal giglio in
alto, fu edificata dalla famiglia Farnese. La vasca rettangolare di
porfido è di epoca romana, come il grande mascherone da cui prende il
nome la fontana che, con gli occhi sbarrati, continua imperterrito da
secoli a far uscire acqua dalla bocca. Ma non è stata solo acqua ad
uscire in passato. Pare infatti che in occasioni di feste particolari,
per munificenza dei Farnese, uscisse dalla stessa bocca anche del buon
vino. Nell'anno 1720, quando fu celebrata l'elezione del nuovo gran
maestro di Malta, si fece festa in tutta via Giulia completamente
addobbata, dove sfilò la crema della nobiltà romana in splendide
carrozze e in sfarzosi abbigliamenti. Verso sera il celebre mascherone
cominciò a versare vino in gran copia e continuò a farlo fino alle
quattro del mattino con grande gioia e sollazzo di tutti quei romani
che, a forza di spintoni, vi si affollarono intorno. Possiamo immaginare
l'allegra e variopinta confusione che dovevano certamente creare
avvenimenti del genere, e chissà quali canti e grida gioiose ha sentito
questo vecchio mascherone,mentre i suoi occhi sbarrati forse seguirono i
salti e i balli di tanti avvinazzati. Oggi pare riposare tranquillo
ricordando le passate glorie, avvolto soltanto dal leggero gorgogliare
della sua acqua. |