Se di domenica mattina si passa vicino Porta
Portese, non si può non essere coinvolti dal vociante baillame
del mercato, dove si può trovare di tutto, dall'oggetto più necessario
a quello più stravagante; dall'oggetto di antiquariato a quello più di
moda. Il mercato non nasce qui a caso. Poco distante sorgeva il porto di
Ripa Grande, da cui si scaricavano tutte le navi provenienti dal porto
di Ostia e da tutto il Mediterraneo. Vi erano anche i magazzini per lo
stoccaggio. A questo Emporium è dedicata la grande piazza vicino al Ponte
Sublicio nel cuore di Testaccio, il cui toponimo deriva dalla
curiosa collinetta artificiale, formatasi per stratificazione dei cocci,
pezzi di anfore, laterizi, materiali che si rompevano al porto durante
lo scarico di olio, vino, acqua etc. (in latino "testae"
significa "coccio"). Alla memoria dei traffici, al simbolo del
rione, il Lombardi si ispirò nel realizzare la fontana per Testaccio;
non una semplice fontanella, come negli altri casi, ma una costruzione
vera e propria, monumentale, cui fanno da sfondo la vegetazione e gli
alberi dell'Aventino.
Un ripido e pinnacolare susseguirsi di anfore, costituisce il perno
della fontana da cui si dipartono le quattro radiali principali, delle
balaustre in travertino che disegnano volumetricamente quattro settori
circolari a ciascuno dei quali si accede con una rampa di scale di
cinque scalini concentrici e che si ricollegano alla composizione
verticale attraverso mensole a volute. Ciascun balaustro è scavato e
nella vasca, che si viene a determinare, confluisce l'acqua da uno
zampillo proveniente da un elemento di testata della balaustra stessa,
al quale è addossata una mezza anfora rivolta verso la piazza, che, a
sua volta, getta acqua da una fistola confluendo in una vaschetta
sottostante in travertino. In tutta la composizione non compaiono angoli
vivi, tutto è smussato o arrotondato come la base su cui poggia la
fontana, la stele di testata di ciascuna balaustra, morbidi gli angoli
di innesto con il perno centrale. In questo punto il travertino si
modena e si apre a formare una vaschetta dove una fistola è mascherata
da una semicalotta. Le volute di raccordo, le sagome delle anfore.
Arrotondate le colonnine che su due diversi livelli si ricollegano o
alla fontana attraverso lavorate inferriate o proteggono la fontana
stessa dal traffico incalzante, dalla calca della gente del vicino
mercato. E la luce scivola morbidamente sull'intera composizione,
soprattutto ai rosei bagliori del tramonto. |