Musei Capitolini
Si
tratta di una delle "statue parlanti" di Roma, Marforio, che
insieme alle altre, Pasquino,
Madama Lucrezia, l'abate Luigi, il Facchino e il Babuino,
divennero i simboli dell'invettiva politica clandestina contro gli
intrighi pontifici. La colossale statua, risalente al I secolo a.C.,
raffigura forse Oceano o più probabilmente il fiume Nera. Fu ritrovata
nel Foro Romano,
presso l'arco
di Settimio Severo, insieme a una conca di granito. Sulla
conca, attualmente visibile nella Fontana
dei Dioscuri, c'era l'iscrizione "mare in foro": il
nome popolare Marforio con cui è conosciuta la statua deriva,
probabilmente, dalla deformazione del testo dell'iscrizione, anche se
esistono altre interpretazioni, quali la sistemazione nelle vicinanze
del Foro di Marte (Martis Forum) oppure dalle proprietà della famiglia
Marfoli o Marfuoli, che si tenevano nei pressi del Carcere
Tulliano, dove la statua si trovava fino al 1588. Dopodiché,
Sisto V
decise che questa sarebbe stata la statua ideale per guarnire una delle
sue fontane e la fece trasportare in piazza S. Marco. Marforio non fece
in tempo a mettervi radici, perché venne spostato sul Campidoglio, in
una fontana progettata da Giacomo Della Porta. Quando Papa Innocenzo
X, nella metà del Seicento, fece costruire il Palazzo Nuovo,
la fontana del Della Porta fu smontata e Marforio fu sistemato nel
cortile del Palazzo del Museo
Capitolino. La statua giace in un bacino basso alimentato da
un esile zampillo e Marforio, adagiato su un fianco e abbigliato con una
veste che gli avvolge il busto, ha una mano poggiata sul ginocchio e
stringe una conchiglia.
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