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Obelischi di Roma |
Sono davvero numerosi gli obelischi presenti nella città eterna. Essi variano da quelli alti e maestosi a quelli piccolini e semi sconosciuti. Per lo più essi provengono dapprima dall'Egitto; da dove gli antichi romani li trasportarono a bordo delle loro maestose navi fin al porto di Ostia, a volte dopo averli smontati e catalogati. Essi andarono ad ornare circhi e arene di tutta l'urbe, riempiendo d'orgoglio i suoi abitanti. Nessuna città al mondo poteva contare un numero simile di obelischi (e forse nemmeno oggi). Con la caduta dell'impero romano e le invasione barbariche, molti obelischi caddero in rovina. Di molte se ne persero le tracce. Finirono sepolti sotto la polvere dell'oblio. Altri crollarono per la mancata manutenzione. Ci volle l'avvento di diversi papi urbanisti, uno fra tutti papa Sisto V, a riproporre a Roma ed ai romani la bellezza degli obelischi man mano che essi venivano riscoperti o ritrovati. Gli obelischi non avevano solo una funzione ornamentale, ma servivano sia da centro geometrico a grandi piazze o semplici slarghi, sia ad indirizzare il pellegrino gia da molto lontano. Un esempio lampante lo abbiamo a Roma all'incrocio di via Quattro fontane con via XX settembre. Da li si è al centro dello sguardo di tre obelischi, quello di S. Maria Maggiore in p.zza Esquilino, quello di p.zza del Quirinale e quello di Trinità dei Monti. Molti di essi sono stati ripresentati sotto una veste tutta nuova, con abbellimenti particolari, su tutti un esempio classico, quello inglobato nella splendida fontana dei fiumi a p.zza Navona (foto). Poi ce ne sono di piccoli e semi sconosciuti come il "Pulcin della Minerva" (altro capolavoro del Bernini) o come l'obelisco più piccolo di Roma che si trova nel parco di Villa Celimontana. |