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Abile generale, fu proclamato imperatore dai soldati mentre si trovava in Rezia dopo la morte di Probo. Guidò con successo una spedizione contro i Sarmati in Pannonia e poi in Mesopotamia contro i Sassanidi cacciandoli dalla regione, di cui conquistò Seleucia e la capitale Ctesifonte. Si narra che durante la stessa spedizione morì, colpito da un fulmine; è più probabile invece che la morte sia stata istigata dal prefetto del pretorio Arrio Apro. Gli successero i due figli Carino e Numeriano, che aveva entrambi nominato cesari al momento dell'ascesa al trono, e dei quali il più giovane l'aveva seguito nella spedizione. |