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Isola Tiberina
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BUS 23 63 125 271 280 780 810
L'Isola
Tiberina sorge nel mezzo del fiume Tevere a Roma: guado naturale, fu
determinante per il costituirsi di insediamenti stabili sulle alture
circostanti. L'isola
conserva tuttora la caratteristica forma della nave di Esculapio: sotto la rampa
della scala pensile della sede della Polizia Fluviale verso valle si possono
notare gli avanzi della sistemazione monumentale, coeva del ponte
Fabricio, della punta dell'isola a forma di nave: sui blocchi di
travertino che rivestono il nucleo interno in peperino (visibile sotto un'arcata
a destra) si riconoscono scolpiti il busto di Esculapio, il serpente arrotolato
attorno al bastone, simbolo del dio, e una protome taurina.
Arrivando sull'isola dal ponte Fabricio si trova a
destra la chiesetta di S. Giovanni Calibita
affiancata da un piccolo campanile barocco e a sinistra la medievale torre
Caetani, potente famiglia romana che aveva trasformato l'isola in un proprio
fortilizio; si sbocca quindi nella piazza di S. Bartolomeo al centro della quale
si trova la Guglia di Ignazio Giacometti (1869) con coronamento a cuspide e
quattro statue di santi (S. Bartolomeo verso la chiesa, poi in senso orario S.
Francesco, S. Giovanni di Dio e S. Paolino vescovo) fatta edificare da Pio IX
come riportato nell'iscrizione: "PIUS IX PONT.MAX IN COLUMNAE LOCUM QUAE
PLAUSTRI IMPETU QUASSATA CONCIDERAT PECUNIA SUA FIERI ERIGIQUE IUSSIT - ANNO
CHRISTIANO MDCCCLXIX CONCILIO VATICANO INEUNTE [Pio IX Pontefice Massimo, nel
luogo della colonna che era caduta a terra rovinata dall'impatto di un carro,
comandò che (questa guglia) fosse costruita e innalzata a sue spese. Anno
cristiano 1869, inizio del Concilio Vaticano].
La chiesa di S. Bartolomeo "de insula",
con il suo bel campanile romanico, fa da sfondo alla piazza: fu eretta nel X
secolo, ed occupa il luogo del Tempio di Esculapio, dio della medicina, del
quale però non rimangono avanzi (ma il pozzo medievale che sta al centro della
gradinata del presbiterio potrebbe corrispondere alla fonte sacra che doveva
trovarsi nell'area del tempio, dal quale potrebbero provenire anche le
quattordici colonne antiche di spoglio che dividono le navate); sul frontone
della chiesa è riportata la dedica al santo: "IN HAC BASILICA REQUIESCIT
CORPUS S.BARTHOLOMAEI APOSTOLI" [In questa basilica riposa il corpo
dell'apostolo S. Bartolomeo].
La parte settentrionale dell'isola è tuttora occupata dall'Ospedale S. Giovanni
di Dio o Fatebenefratelli (dall'intercalare dei questuanti) il cui primo nucleo
risale al 1548.
La sorte dell'Isola Tiberina è stata in forse
quando, alla fine del '800, dopo la proclamazione di Roma a capitale d'Italia,
si decise di dare al Tevere, che spesso rompeva gli argini allagando i quartieri
circostanti, una sistemazione definitiva più degna del nuovo ruolo della città.
Tra i vari progetti (uno dei quali prevedeva addirittura l'interramento del ramo
sinistro del fiume, per sua natura più statico del destro e tendente
all'insabbiamento, con conseguente scomparsa dell'isola e sua annessione alla
sponda sinistra del Tevere) fu approvato nel 1875 il progetto Canevari che
prevedeva l'imbrigliamento del Tevere tra due "muraglioni" ed in
particolare: |
Testi ed immagini di questa pagina sono stati gentilmente offerti da Bruno Leoni dal suo sito www.isolatiberina.it
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