|
Indietro | Home | Collabora | Indice | La tua attività | Link | Libro degli Ospiti |
Rione I Monti
|
Iniziamo
un viaggio nei rioni storici di Roma, cuore della città, divisi dalle 220
'lapidi confinarie' ancora visibili agli angoli delle strade. Le insegne,
intagliate con gli stemmi rionali, furono apposte nel 1744 da papa Benedetto
XIV Lambertini.che cercò di definire
meglio i confini delle quattordici ripartizioni, o regioni, in cui era divisa
l'Urbe fin dai tempi di Ottaviano
Augusto. Dopo il 1870 Roma capitale spezza
il silenzio della città papalina: le ruspe dei nuovi piani urbanistici creano
la Terza Roma, nata dai progetti di architetti come Sacconi e Piacentini. E così
i rioni crescono di numero, fino ai ventidue del 1921. I nomi riflettono la
geografia della zona (Monti, Ripa, Trastevere) o prendono spunto dalla presenza
di un monumento, di una chiesa, di un particolare manufatto (Pigna, Colonna), o
da riferimenti topografici più articolati - che spesso si rifanno all'antico -
(Arenula , Trevi). Il primo, il rione Monti (o anche: Celio-Monti), comprende
una zona che da sola racconta la storia della città: al suo interno sono i Fori,
il Laterano
e Santa Maria
Maggiore (al confine col rione Esquilino,
staccatosi da Monti nel '21), piazza del Quirinale. Monti deve il suo nome alla
presenza di tre rilievi: i colli Laziale, Nuziale e Salutare, cui si aggiunge la
cuspide del Celio, detta in antico "Querquetulanus" per i folti
querceti che vi si estendevano. Sul ventoso colle Esquilino - oggi limitrofo, un
tempo compreso nella zona dei Monti - si consuma, dopo la bonifica fatta da
Mecenate, la prima grande speculazione edilizia della storia romana. Orazio ideò
lo 'slogan' per vendere le nuove case, degno di una moderna campagna
pubblicitaria: "Nunc licet Exquilis habitare salubribus!", ovvero: è
il momento di andare ad abitare sull'Esquilino, dove si respira aria pura! Sul
territorio del rione Monti esistevano in antico ben sette impianti termali, tra
cui le terme di Tito, innalzate sui giardini della Domus
Aurea dopo la morte di Nerone
per cancellare il ricordo del tiranno. Un angolo di serenità ai Monti è la
chiesa di San
Lorenzo in Panisperna, dove si conserva la
graticola del martirio del santo. Per ricordarlo, da mille anni il 10 agosto si
fa una festa: le monache del convento offrono a tutti il pane benedetto, mentre
le candele illuminano la notte. Il rione è anche ricco di torri militari, tra
le più celebri di Roma, tra cui quella del Grillo
e delle Milizie.
Testimonianza del carattere bellicoso degli abitanti del rione - i 'monticiani'
- è la 'sassaiola' che avveniva a Campo Vaccino, ossia al Foro
Romano, in cui si consumava la storica
rivalità tra Monti e Trastevere. I giovani dei due rioni si scontravano tirando
sassi; i colpi andavano in genere a segno, e l'unico modo per evitarli era
indossare il 'pietro' o il 'ferrajolo' (corpetti di cuoio o di ferro) o, durante
l'estate, il farsetto. Sul campo rimanevano sempre feriti e contusi; ma a sera,
nelle osterie, davanti a una 'fojetta' di vino, la gazzarra era già mito e
fiorivano i racconti delle bravate messe a segno dai bulli del rione. |