Palazzo dei Penitenzieri

 

Palazzo dei Penitenzieri

 

Via della Conciliazione, 33

Tel. 06.6865435

 

BUS  23  34  46  62  64  80  280  881 

 

 

La facciata si presenta a tre piani, in cui il primo distanzia notevolmente gli altri per l’altezza e la grandiosità delle finestre crociate. In quella centrale si vede ancora lo stemma dei Della Rovere. E’ evidente l’affinità con l’architettura di palazzo Venezia.

Fatto costruire dal Cardinale Domenico della Rovere nel 1480, il palazzo porta ancora lo stemma della famiglia, il rovere, sul grazioso pozzo nel cortile. Alla morte del cardinale, il palazzo fu acquistato dal cardinale Francesco Alidosi., protetto dal papa Giulio II della Rovere. Sospettato di tradimento fu assassinato nel 1511 dal nipote del papa, il duca di Urbino, che prese anche possesso del suo palazzo.

Nell’interno è il grande salone delle udienze con il pregevole soffitto ligneo tutto intarsiato e con gli affreschi del protetto di Alessandro VI Borgia, Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio.

Tali affreschi sono meravigliosi soprattutto per l’armonia dei colori e lo sfoggio di azzurro e oro, particolarmente costosi e difficili a comporsi (per l’azzurro si dovevano adoperare i lapislazzuli). Molti dei motivi eseguiti si ripresentano spesso nei temi iconografici dell’artista, specie nell’appartamento Borgia in Vaticano.

L’edificio ha un ampio cortile circondato da colonne ottagone e una torre laterale, riedificata nel restauro di qualche anno fa.

Oggi il palazzo è sede di un albergo oltre che dell’Ordine Cavalleresco dei Cavalieri dei S. Sepolcro.

Caratteristiche le due piccole fontane incastonate alla base del palazzo sul lato di via della Conciliazione, dove sono scolpiti i draghi e le aquile dello stemma Borghese.

Il palazzo deve il suo nome al fatto che il luogo era un tempo la sede dei confessori (penitenzieri) di San Pietro.