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Anfiteatro Castrense
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M San Giovanni |
Tra S. Croce di Gerusalemme e le mura Aureliane. Queste ultime dopo l'attraversamento di Via Nola inglobano i resti dell'anfiteatro |
BUS 3 571 649 |
L'Anfiteatro
Castrense è ricordato nei Cataloghi Regionari nella V Regio. Il nome deriva da
Castrum (che in latino significava "accampamento") ma che assumerà,
in tarda epoca, il significato di dimora imperiale: ciò
si adatterebbe benissimo a questo caso, dato che l'Anfiteatro faceva
parte di un complesso edilizio noto con il nome di Palazzo Sessoriano, una villa
imperiale della tarda età severiana, della quale, oltre al suddetto Anfiteatro,
facevano parte anche le Terme Eleniane (l'aula utilizzata per la costruzione di S.Croce
in Gerusalemme) e il Circo detto Variano. L'Anfiteatro del III secolo,
destinato agli spettacoli e alle manovre militari in onore della corte
imperiale, deve la sua conservazione al fatto di essere stato incorporato nelle
Mura Aureliane. Ben conservato fino al terzo ordine ancora alla metà del XVI
secolo, fu allora per necessità difensive ridotto al solo primo piano (restano
solo pochi residui del secondo). In seguito, i resti dell'Anfiteatro furono
utilizzati per la costruzione dei nuovi edifici alla metà del '700. Infatti,
sotto Benedetto XIV,
fu demolito quanto rimaneva delle gradinate. L'anfiteatro ha una pianta tendente
al circolare (m.88 x 75,80) ed è costruito interamente in mattoni, tranne pochi
elementi in travertino. Il primo ordine è costituito da fornici tra pilastri,
inquadrati da semicolonne corinzie, col capitello in mattoni; il secondo ordine
era simile, ma con paraste al posto delle semicolonne. Il terzo, ricostruibile
da disegni rinascimentali, era chiuso, con finestre e mensole per il velario.
Della cavea non resta quasi nulla. Il tipo di Il tipo di mattoni, privi di
bolli, permette di attribuire l'edificio alla fine |