L'insegna
del rione Ripa
rappresenta una ruota in campo rosso. Questo fa riferimento al fatto che
a Ripa, il più storico e citato rione romano, vi era il punto
d'attracco delle navi provenienti dal mare, il quale era un importante
centro di commerci marittimi e terrestri. La città aveva un altro porto
fluviale di attracco per le navi militari e mercantili provenienti per
lo più dall'entroterra laziale, ossia lo scomparso porto di Ripetta. Al
timone delle navi il rione dedicò il proprio vessillo. Il porto, allorché
furono costruiti gli alti argini del Tevere (1870 circa), scomparve, ma
il vessillo rimase e l'architetto lo adoperò nella fontana rionale come
simbolo. Questa fu posta poco lontano, addossata al prospetto del
palazzo di San Michele, il grande ospizio voluto dagli Odescalchi nel
1869, che la lunga opera di restauro ha restituito, dopo anni di
abbandono, all'antico splendore. La fontana si compone di un grande
timone sostenuto da una barra, dal centro del quale, in un piccolo
fiotto, l'acqua sgorga riversandosi in un catino sospeso.
Gli
elementi sono stati disposti su una struttura in marmo sporgente dalla
muratura dell'ospizio ed inquadrati in una cornice. Quest'ultima termina
con due colonnine che riprendono motivi caratteristici delle strutture
navali, tra cui dei maniglioni dai quali sgorga nuovamente l'acqua. Ai
lati del timone sono posti due stemmi con l'effige comunale, mentre un
terzo a volute e una croce centrale è collocato alla sommità della
fontana. La composizione è sollevata su un gradino pavimentato in
porfidi e delimitato da un bordo in travertino a forma semicircolare. |