Ci
troviamo davanti a una delle più belle porte della città. Ossia Porta
Flaminia (o porta del Popolo).
Nel
decimo secolo veniva chiamata: porta di San Valentino, prendendo il nome
dall'omonima basilica che si trovava alle falde dei monti Parioli. Nel
1878 vennero demolite due torri quadrate dell'epoca di Aureliano,
poste a protezione della porta e si aprirono i due fornici laterali per
agevolare il traffico intenso che raggiunse il culmine con l'istituzione
di una linea di omnibus a cavalli, collegante piazzale Flaminio a ponte
Milvio.
Otto
anni più tardi venne sistemato il vascone-abbeveratoio che troviamo
addossato alle mura, alla destra della porta del Popolo. E' un vascone
molto semplice, di forma rettangolare, forse un vecchio "beveratore
delli animali", messo probabilmente per dissetare i cavalli degli
omnibus ottocenteschi o quelli di coloro che qui sostavano prima di
entrare a Roma dopo una lunga cavalcata. Da due dadi di travertino,
posti sul bordo del vascone che è addossato al muro, gocciola piano
l'acqua. Su questi sono poggiate due sfere, della stessa materia, che a
loro volta fiancheggiano uno stemma comunale con la data di costruzione
incisa alla base.
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