Il
disegno di questa fontana appartiene a Giacomo della Porta e lo scultore
Leonardo Sormani nel 1515, ne iniziò la parte scultorea prima ancora
che ne fosse decisa la collocazione. Il luogo venne scelto soltanto
qualche tempo dopo la commissione, come accadeva spesso all'epoca, anche
se in effetti oggi può apparire assurdo che si possano concepire delle
strutture architettoniche come le fontane, senza averne ancora deciso la
sistemazione. Questo era il procedimento in voga nel periodo del Della
Porta (fontaniere ufficiale), il quale in pratica coordinava e dirigeva
i lavori, sfornando le fontane in serie senza poter tener conto
degli ambienti in cui si sarebbe deciso sistemarle. Per tornare a questa
fontana, si decise infine di collocarla in piazza della Rotonda, dove in
seguito subì varie modifiche, come accadeva alla maggior parte di
quelle costruite in serie.
Precedentemente,
nello stesso luogo, esisteva una semplicissima conca di porfido e due
leoni di basalto, fatti porre da papa Eugenio
IV nel XV secolo. Per le maschere il Della Porta si ispirò
ai mascheroni di Michelangelo che lo stesso Giacomo stava facendo
scolpire proprio in quel periodo sui capitelli del palazzo
dei Conservatori in Campidoglio. L'ammasso di rocce, erbe e
delfini con l'obelisco
che si erge dal piedistallo al centro, fu voluto da Clemente
IX nel 1711, opera dello scultore V, Felici e dell'architetto
F. Barigioni. Quest'ultimo si curò anche di far trasportare l'obelisco
(proveniente da Eliopoli con iscrizioni di Ramses II) dalla vicina
piazza di S. Macuto e di innalzarlo al di sopra della fontana. Lo stesso
artista scolpì i quattro mascheroni che emergono dalla vasca,
sostituiti inspiegabilmente da delle copie nel 1886. Numerose
furono le manomissioni e i rimaneggiamenti subiti dalla fontana
soprattutto nel settecento. In una piccola scritta sotto lo stemma
Albani si nota la data dell'ultimo restauro in ordine di tempo risalente
al 1880, mentre nel 1928, il comune tolse la protezione costituita dalle
solite colonnine di bigio unite da inferriate che delimitavano
fisicamente lo spazio di pertinenza della fontana e ne costituivano una
protezione dal vandalismo. Una curiosità: questa elegante piazza, era
una volta sede di un chiassoso mercato e ci volle "del bello e del
buono" per allontanare le bancarelle che arrivavano fin alle porte
del Pantheon.
Non bastarono le severe ammende di papa Pio
VII, solo alla metà dell'800 si pose fine alla questione e
ora troviamo il piccolo mercato nella vicina piazza delle Coppelle.
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