La
città ebbe una notevole espansione urbanistica intorno agli anni trenta
e nell'allora periferia sorsero una serie di quartieri chiamati
"città giardino". La loro caratteristica era quella di essere
estremamente ricchi di verde e serviti da linee di autobus che qui
facevano capo per poi tornare nel centro vero e proprio. La città
giardino Aniene vide nascere villini privati e case ad uso abitativo,
articolate e chiuse intorno a corti a verde, così diverse nella veste
architettonica, dai pinnacoli e dai balconi aggettanti, dalle piccole
torri ed altane delle contemporanee case razionaliste europee. Il comune
delimitò anche un'area destinata a parco pubblico, alle spalle del
famoso ponte
Nomentano. Qui transitò Menenio Agrippa quando venne ad
arringare i plebei durante le loro secessione. Il ponte su cui pare, si
siano incontrati Leone
III e Carlo Magno, fu tante volte protagonista di
vicissitudini più o meno belligeranti che gli fecero perdere gran
parte del suo lustro. Papa Niccolò
V (1447-1455) lo restaurò rendendolo sufficientemente solido
e dandogli l'attuale fisionomia. Sull'altura alle spalle del ponte
fu realizzato il piccolo parco cittadino a cui fu aggiunta una fontana
realizzata sotto la direzione del De Vico: questa fu inaugurata nel
giorno del Natale di Roma, il 21 aprile del 1925.
E'
una fontana piuttosto semplice collocata quasi al centro del parco
sollevata su un piccolo gradino e delimitata da colonnine marmoree. Al
centro di una piscina circolare dal robusto bordo modanato, si leva una
tazza poligonale realizzata assemblando pezzi di marmo provenienti da
antiche costruzioni romane e giacenti nei magazzini comunali. |