Il
grande edificio della manifattura dei tabacchi fa da sfondo allo
scenario della piazza che ospita questa fontana. Sembra testimoniare la
grande fortuna che il tabacco ebbe a Roma (tanto che fu chiamato
"erba santa") fin dal suo primo apparire, importato nel 1565
dal cardinale Prospero Santacroce.
Questa
piazza prende il nome da papa Pio
IX Mastai Ferretti che commissionò, all'architetto Antonio
Sarti (già autore del palazzo della manifattura dei tabacchi),
l'edificazione di una fontana da porre in mezzo alla piazza. Ma quella
che oggi vediamo si deve ad Andrea Busiri Vici. Probabilmente il Sarti
aveva già fatto abbastanza con il palazzo. La fontana venne inaugurata
nel 1865 e anche se non fa "gridare al capolavoro", riesce
almeno a ravvivare un po' la piazza. La fontana, sopraelevata da tre
gradini, si compone di una vasca basamentale ottagonale in cui si
alternano gli stemmi, l'emblema papale, il nome del pontefice e la data
di esecuzione MDCCCLXV. Al centro si eleva una balaustra sagomata da
quattro delfini le cui code sostengono un primo catino centinato dove
quattro teste leonine gettano nella vasca a livello terra l'acqua,
questa fuoriesce dal pennacchio che si eleva dal secondo catino a sagoma
rovesciata (molto simile a quelli nella piazza Vaticana) sostenuto a sua
volta da quattro piccole figure metà sirene metà putti che lo elevano
con le braccine ripiegate dallo sforzo. Toccò alla fontana riempire
quel vuoto che più tardi si sarebbe aperto, grande ed anonimo, a lato
dello stradone di viale Trastevere. |