ROMA SPQR

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Fontana Gioacchino Belli

La fontana

 

Dove si trova

P.zza G. G. Belli

Zona
rione Trastevere
Autore
Michele Tripisciano (1913)
Committente
SPQR
Acqua

Paola

 

 

 

La fontanella laterale lato Tevere

 

La fontanella laterale lato Trastevere

 

Al Belli, al cantore delle miserie, delle nobiltą, delle ingiustizie, del rammarico e delle delusioni, della rabbia, del vanto, dell'arguzia, dei dolori e della felicitą del popolo romano, si volle erigere un degno monumento alla memoria. Un vero e proprio complesso architettonico di grande effetto e dignitą. Lo scultore Tripisciano fu incaricato della progettazione dell'opera e per la collocazione fu scelto un punto strategico: vicino al Tevere, sotto il Gianicolo e l'Aventino, quasi potesse continuare ad assistere muto, questa volta, alla vita e alle vicende della sua cittą. Sollevato da alcuni gradini, il monumento si regge su di un basamento articolato, alle cui estremitą sono state poste due fontane simmetriche, dal catino fortemente pronunciato e dal perimetro trilobato in cui un mascherone barbuto (l'altro rappresenta un volto femminile) appoggiato su una mensola a volute, getta un copioso fiotto d'acqua. Le mensole raccordano ciascuna fontana alla struttura verticale. Dal basamento due pseudo-pareti di un sarcofago sono scolpite con bassorilievi e formano la piattaforma su cui fu posta la statua del poeta. 

La figura del Belli č colta in un atto di estrema naturalezza: sembra di vederlo sul ponte ai Quattro Capi mentre, appoggiato ad una spalletta, osserva l'andirivieni delle donne, dei ragazzi, dei carri. La gamba semiflessa in avanti, la mano appoggiata al bastone (al momento della realizzazione era un bastone vero, ma fu tante volte sottratto, da far decidere la pubblica amministrazione di porne uno in ferro e, perfino, a cementarlo!); la redingote slacciata che si appoggia sul fianco; il panciotto con gli alamari in perfetto ordine. Il fiocco della camicia, presumibilmente di seta,che si adagia sul petto; sul capo la classica tuba. Tutto l'abbigliamento, in conclusione, tipico del gentiluomo qual'era. Sulla finta spalletta del ponte Fabricio, si legge l'epigrafe (che nella realtą ovviamente non compare sul ponte vero e proprio):

"AL SUO

GIOACCHINO BELLI

IL POPOLO ROMANO

MCMXIII

A SEMPITURA RICONOSCENZA E MEMORIA"

Da notare i bassorilievi laterali: sul fronte anteriore compare una figura mollemente adagiata, posta a rappresentare il Tevere con una lupa e i gemelli; sul lato posteriore invece il busto informe della statua di Pasquino attorniato dal popolo, composto da donne, giovani e perfino "un pupo che muove i primi passi sorretto per le gambe dalla bambinaia" (Mastrigli).