L’intero
progetto di Michelangelo per la bella piazza del Campidoglio, fu
commissionato da Papa Paolo III, compreso il disegno della
pavimentazione che esaltava il monumento di Marco
Aurelio, posto al centro della piazza. Tutto proprio come
ancora oggi possiamo ammirare, fatta eccezione per la fontana della
scala senatoria che non fu prevista dal Buonarroti; in quanto a
quell’epoca (intorno al 1536), sul Campidoglio
non c’era acqua corrente. Successivamente le autorità romane, dopo
aver realizzato il bottino dell’acqua Felice, decisero di far costruire in questo luogo una fontana; venne, a tal
fine, bandito stranamente un concorso. Stranamente, perché sappiamo del
valido e riconosciuto grande lavoro, in questo campo, che a
quell’epoca era quasi esclusivo appannaggio "dell’architetto
delle fontane" Jacopo Della Porta. E da supporre quindi, un rifiuto
del "fontaniere" che forse non voleva alterare e modificare i
progetti del grande Michelangelo per costruire un’opera della quale,
tutto sommato, questa piazza non aveva bisogno. In ogni caso, vari
artisti risposero al bando; fra tanti venne scelto Matteo Bartolani da
Castello, già tristemente noto per essere stato sostituito da Giovanni
Fontana nella costruzione dell’acquedotto per portare l’acqua Felice
a Roma; e per aver ricostruito nel 1573,
su
commissione di Gregorio XIII, il ponte di S. Maria, oggi non più
esistente in quanto crollò 23 anni dopo la ricostruzione. Nel 1588, e per
l’esattezza il 15
gennaio,
Matteo Bartolani vinse il concorso con un progetto nel quale apparivano 5 vasche che
dovevano ricevere l’acqua che ricadeva da una lupa
soprastante con le statue dei fiumi a fianco. Ma come oggi possiamo constatare, anche se questo progetto fece vincere il concorso all’architetto, non venne mai realizzato. In
ogni caso i lavori furono ben presto iniziati,
dopo varie modifiche a quel disegno, nel 1588 la fontana assunse l’aspetto attuale. Le due statue di colossi che sono ai
lati, vennero trasferite qui dal colle Quirinale
(tra il
1513 e il 1527); si trovavano nei pressi delle terme di
Costantino,
vicino ai gruppi dei Dioscuri. All’inizio le statue vennero collocate
davanti al palazzo
dei Conservatori, ma quando poi si realizzò il piano di
Michelangelo per la piazza del Campidoglio, questi due colossi furono
posti finalmente sotto la scala del
palazzo Senatorio nell’odierna posizione.
La statua di sinistra che si appoggia alla sfinge rappresenta il Nilo,
semi sdraiato e con una cornucopia, simbolo della fertilità (per
analogia forse doveva rappresentare l’Eufrate e solo più tardi si
diede l’attribuzione al grande fiume egiziano); e quella di destra che
si appoggia a una roccia, accanto alla quale si vedono i due piccoli che
giocano con la lupa; rappresenta il Tevere. (Inizialmente era il Tigri:
solo più tardi alla tigre fu sostituita la lupa).
Al centro della composizione la Dea Roma che sostituì nel 1693 la statua della Minerva.
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