Salita di S. Sebastianello
Zona:
Campo Marzio
Autore:
Anonimo 1570
Committente:
Gregorio XIII - Sisto V
Acqua:
Vergine
|
|
La
salita di San Sebastianello s’inerpica tortuosa fra i muraglioni della
Trinità dei Monti raggiungendo il piazzale antistante villa Medici. Vi
era una strada simmetrica, sulla destra della scalinata attuale, che
raggiungeva il piazzale della chiesa all’imbocco di via Sistina,
strada scomparsa durante la realizzazione della celeberrima e
scenografica scalinata tardo-barocca.
Per
raggiungere la chiesa, dunque, ora si può accedere o tramite la lunga
scalea marmorea o attraverso la faticosa salita di San Sebastianello, di
origine medievale; quest’ultima è a sua volta in comunicazione con la
scalinata, laddove compie una stretta e brusca curva, tramite una rampa
di scale. E’ in questo punto che si trova il bel nicchione
architravato e voltato, cui fanno ombra romantici tralci d’edera.
All’interno fu posto un sarcofago strigilato di origine romana e di
pregevole fattura, sollevato su quattro basi di travertino e ornato da
una figura centrale e due laterali.
L’acqua
fuoriesce da tre zampilli all’interno del sarcofago e da qui alimenta
una piscina posta a livello terra coperta da un velo d’acqua in cui si
riflette l’intera composizione. A coronamento è posto un
settecentesco arco a cornice spezzata in cui si incastona lo stemma.
Faceva
parte delle diciotto fontane con cui si doveva celebrare l’ultima
azione dei lavori che avevano condotto l’acqua vergine a Roma; la
mostra posta nella nicchia medievale avrebbe dovuto assumere un
carattere celebrativo prima ancora del fontanone di Trevi. I
lavori idraulici erano stati di notevole difficoltà e avevano dovuto
superare non pochi ostacoli; l’acqua avrebbe avuto qui la prima uscita
in superficie e avrebbe segnalato la presenza del bottino, una sorta di
cisterna, per la riserva d’acqua.
I
lavori non furono mai eseguiti, ma il bottino fu ugualmente posto alla
sinistra del nicchione, in cui si trovava gia una fonte.
Le due vasche che il Della Porta voleva realizzare
non furono mai fatte; il piano fu modificato e le condutture deviate in
quella che fu detta: via dei condotti. |