Una stele verticale scolpita con bassorilievi che ne modulano la
superficie; due elementi posti alla base a formare un piedistallo ipotetico;
intorno, una serie di lastre di marmo disposte ad anfiteatro asimmetrico,
schermo che raccoglie l'intera composizione. Questi sono gli elementi che
caratterizzano la fontana dell'Acea. Quando l'acqua fuoriesce, si riversa
dall'alto della stele, facendo scomparire i bassorilievi e i moduli
marmorei, trabocca dagli ipotetici elementi basamentali e si raccoglie
nella conca dell'anfiteatro. Intorno un silenzioso parato accoglie questa
solare composizione, posta di fronte al palazzo degli uffici dell'Acea
(Azienda municipale Elettricità ed acqua), a cui appartiene la fontana. Scomparsi gli esponenti del periodo del "ventennio" la
committenza, soprattutto privata, affidò la progettazione sia dei
complessi architettonici sia degli elementi di arredo, agli artisti
emergenti del dopoguerra e, come in questo caso, ai più autorevoli
architetti del movimento moderno.
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