Museo Garibaldino
largo
di Porta S. Pancrazio, 9
06 48903500
Orario: 3 mattine a settimana compreso il sabato 9-14
Ingresso gratuito
BUS 710 870
All'interno di Porta S. Pancrazio, che dal 1849 divenne il simbolo della strenua difesa garibaldina della repubblica Romana, si trovano due raccolte che ripercorrono un secolo intero di garibaldismo partendo dalle vicende, certamente più note, del periodo risorgimentale per arrivare al capitolo, meno conosciuto, del contributo dato alla lotta antinazista durante la seconda guerra mondiale. L'altra collezione privata fa parte del museo della divisione partigiana.
Il Museo Garibaldino vero e proprio abbraccia il periodo più lungo che va dagli anni quaranta del XIX secolo fino al primo conflitto mondiale, quando i garibaldini, prima dell'entrata in guerra dell'Italia, partirono volontari per combattere in Francia e furono inquadrati nella legione straniera.
Nell'ampia sala cui campeggia la scritta "Roma o morte" le vetrine, le bacheche ed ogni angolo delle pareti sono colmi di ricordi di vario tipo relativi al Risorgimento. Numerosi i cimeli relativi a Giuseppe Garibaldi, da alcune lettere ed oggetti personali al prezioso busto di Ettore Rosa, e ai suoi parenti, da Anita ai figli, ma vi sono anche molti altri ricordi della Repubblica Romana e dei garibaldini di "tutte le epoche", camicie rosse di ufficiali o semplici soldati, testimonianze dei vari interventi in Europa in favore della libertà dei popoli. Fra le curiosità spiccano alcuni buoni di requisizione di muli e cavalli, tentativi presto sconfessati di creare una nuova organizzazione sociale. Aperto nel 1941, il museo è stato nel tempo arricchito con nuove donazioni di oggetti e cimeli effettuate da numerosi privati.