Museo di Mineralogia
All'interno dell'Università degli studi della Sapienza
Piazzale Aldo Moro, 5
9,30-13,30
Lunedi-Venerdì
Tel. 0649911
M Castro Pretorio
BUS 71 492
Il
Museo di Mineralogia dell'Università di Roma "La Sapienza" fu fondato
il 13 novembre 1804 dal Papa Pio VII 1804 con il breve "Uberes dum menti
nostrae" ed inaugurato nel 1806 nella sua prima prestigiosa sede: il
palazzo della Sapienza, opera dell'architetto Gian Lorenzo Bernini, allora sede
universitaria ed oggi ospitante gli Archivi di Stato.
Primo conservatore ne fu il padre Carlo Giuseppe Gismondi (1762-1824),
mineralista insigne, come dimostra l'onore resogli da von Leonhard nel
dedicargli una nuova specie mineralogica, la zeolite denominata gismondite.
Gismondi curò l'acquisizione della raccolta del mineralista veronese Camillo
Clerici, che costituì la base della raccolta, e stese il primo catalogo
sistematico e ragionato della collezione.
Suo
successore fu Pietro Carpi (?-1861), che ebbe il grande merito di acquisire la
sorprendente collezione privata dell'allora prefetto pontificio monsignor
Lavinio de' Medici Spada (1801-1863). Spada fu un egregio ricercatore, sempre in
contatto con i maggiori mineralisti del tempo, tanto che von Kobell gli dedicò
la spadaite e lui stesso scoprì la parisite (proveniente dai giacimenti di Muzo
in Colombia). Ancora oggi i 12.000 campioni di quella collezione costituiscono
il nucleo principale del Museo.
Il vero "padre del Museo" fu il mineralista Giovanni Strüver
(1842-1915), lo scopritore della sellaite e della gastaldite ed al quale
Ferruccio Zambonini, suo insigne allievo, dedicò la struverite. Strüver,
durante la sua permanenza nel Museo, riuscì ad acquisire altri 10.000
esemplari, frutto delle campagne di raccolta nel Lazio, nell'isola d'Elba e
nelle Alpi Piemontesi, nonché di cambi ed oculati acquisti.
Alla sua morte nelle collezioni del Museo erano presenti ben 896 specie delle
900 allora note oltre a quasi tutte le meteoriti italiane.
Nel 1935 Federico Millosevich (1875-1942), trasporto' il Museo nella sua sede
attuale: la nuova Università "la Sapienza" , opera dell'architetto
razionalista Piacentini.
Da allora tutti i direttori che si sono avvicendati (Ettore Onorato, Carlo
Lauro, Annibale Mottana, Giorgio Graziani e Odino Grubessi), unitamente ai
conservatori ed al personale tecnico, hanno sempre continuato, oltre al lavoro
di ampliamento delle collezioni, soprattutto per quando riguarda la mineralogia
regionale ed italiana, l'essenziale lavoro di ricerca sistematica. Tale
indirizzo è comprovato dalle numerose pubblicazioni eseguite sui materiali
delle collezioni antiche e recenti nonché la scoperta e la descrizione di
numerose nuove specie mineralogiche: onoratoite, cesanite, sacrofanite,
potassio-fluor-richterite, chiavennaite, medaite, tiragalloite, vigezzite,
peprossiite-(Ce), vicanite-(Ce), che sono andate ad arricchire la già
importante collezione dei tipi mineralogici.
La collezione, composta attualmente da oltre 30.000 esemplari di minerali (per
un totale di 2500 specie), meteoriti e gemme, è senza dubbio una delle più
importanti d’Europa.
Per saperne di più e visitare le collezioni vai al sito del museo. Clicca qua.