L’Archivio
Centrale dello Stato (ACS) è istituzionalmente preposto alla conservazione e
alla valorizzazione dei documenti di rilevanza storica non più utili ai fini
amministrativi, prodotti dagli organi centrali dello Stato – Presidenza del
consiglio dei ministri, ministeri, organi consultivi e giurisdizionali – ad
eccezione dei complessi documentari del Parlamento, della Presidenza della
Repubblica, del Ministero degli affari esteri e del Ministero della Difesa (
limitatamente alle carte di carattere militare), che vengono conservati dagli
stessi organi produttori nei propri archivi storici.
Funzione di particolare rilievo è la sorveglianza sulla tenuta degli archivi
correnti degli organi centrali dello Stato e la valutazione delle carte che
possono essere distrutte. L’origine dell’ACS risale al 1875, quando un decreto reale istituì
l’Archivio del regno con la precipua finalità di "raccogliere gli atti
dei dicasteri centrali" che più non occorrevano " ai bisogni ordinari
del servizio". Fino agli anni ’50, l’Istituto ha condiviso la sede, la
gestione dei documenti e la direzione amministrativa con l’Archivio di Stato
di Roma, raggiungendo una piena autonomia soltanto nel 1953.
Fu in questa circostanza che si pose il problema di individuare una sede
definitiva e autonoma per l’istituto: si decise di portare a termine, nel
quartiere EUR, il palazzo progettato in epoca fascista dagli architetti De Renzi
e Pollini per ospitare il Museo delle forze armate o, in alternativa, la Mostra
permanente delle corporazioni. Il trasferimento nella nuova sede fu effettuato nel 1960. La documentazione
conservata presso l’Archivio Centrale dello Stato assomma a circa 430.000
pezzi: dagli originali delle leggi e dei decreti dello Stato (1861 – 1997)
alle inchieste parlamentari (fine 800 e primo 900); dai pareri del Consiglio di
Stato (1848 – 1920) agli atti del governo e ai decreti registrati presso la
Corte dei Conti; dalle carte della Real Casa e della Presidenza del consiglio
dei Ministri (1876 – 1976) ai documenti dei ministeri; dalla documentazione
della Corte di cassazione di Roma e della Suprema Corte di cassazione ai
Tribunali militari.
Sotto la dizione " Archivi fascisti" si conservano inoltre, le carte
della Segreteria particolare di Mussolini, della Mostra della rivoluzione
fascista e del partito fascista.
L’Archivio Centrale dello Stato custodisce inoltre un’importante raccolta di
archivi e carteggi di personalità del mondo politico, militare, artistico e
culturale, dal periodo risorgimentale ai giorni nostri: gli archivi dei
presidenti del consiglio A. Depretis, B. Ricasoli, F. Crispi, G. Giolitti; dei
generali M. Fanti, U. Brusati, P. Badoglio, R. Graziani; di uomini politici. F.
Parri, U. La Malfa, A. Moro; di artisti e architetti E. Benedetto, G, Minnucci,
L.Moretti, Virgilio Testa, commissario straordinario dell’Ente EUR.
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