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Via San Giovanni Decollato, 22 |
066789448 |
Entra nella chiesa |
M Circo Massimo |
BUS 44 63 81 95 160 170 628 715 716 781 810 |
Dispiace che questa chiesa, con l’adiacente complesso, conventuale, sia spesso chiusa, poiché si tratta, per arte e per storia, di un insieme di grande importanza. Nel
1488 nasce a Firenze l’Arciconfraternita della Misericordia con lo
scopo di assistere i condannati a morte, che due anni dopo, nel 1490, è
presente anche in Roma e ottiene da papa Innocenzo VIII l’area attuale
su cui stabilirsi, dove viene iniziata la costruzione dì un complesso
conventuale, procrastinata fino alla metà del Cinquecento,
realizzando uno dei più significativi esempi della presenza del
Manierismo toscano in Roma. Il tutto si è conservato sostanzialmente
integro fino a oggi, con dei restauri nel Sette e nell’Ottocento che
non hanno apportato modifiche sostanziali. La
facciata della chiesa, completata nel 1504, è assai austera e risulta
sopraelevata rispetto alla strada, come tutti gli edifici della via, a
causa dell’abbassamento delle quote stradali in seguito ai lavori di
sistemazione archeologica degli anni Trenta del XX secolo. L’interno
è una vasta aula, a navata unica, completamente decorata da pitture e
stucchi: alle pareti figure di santi, opera di pittori manieristi
fiorentini tra il 1580 e il 1590; al primo altare destro Natività del Battista, di Jacopo Zucchi (1585), al secondo Incredulità
di S. Tommaso, di Giorgio Vasari (1580),
segue la Visitazione, di
Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio. Sopra l’altar maggiore,
settecentesco, la Decollazione del
Battista, del Vasari (1553), al
secondo altare sinistro il Martirio
di S. Giovanni Evangelista, di Giovan Battista Naldini (1580), al primo l’Assunzione
di Maria, di Jacopo Zucchi. Dal
vestibolo d’ingresso si accede anche all’oratorio, eretto tra il
1530 e il 1535, decorato entro il 1553 dai più ragguardevoli esponenti
del Manierismo toscano, e dove tuttora si riuniscono i confratelli in
preghiera; a destra, la Predica
del Battista, di Jacopino del Conte (1535),
poi la Nascita del Battista
(1551) e la Visitazione
(1538), di Francesco Salviati (in quest’ultima il personaggio
barbuto è Michelangelo, che fu membro dell’Arciconfraternìta). Segue
l’Annuncio a Zaccaria, di
Jacopino del Conte; dello stesso è la pala d’altare con la Deposizione,
mentre i SS. Bartolomeo e
Andrea ai lati sono del Salviati; sulla parete sinistra, la Decollazione
del Battista (1553), poi la Danza
di Salomè, di Pirro Ligorio (1550),
l’Arresto del Battista, di Battista Franco (1541) e il Battesimo
di Cristo, di Jacopino del Conte (1541). |