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Vicolo Valdina |
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BUS 70 87 116 |
Tra le centinaia di chiese antiche di Roma probabilmente la palma della "più invisibile" spetterebbe a questa piccola chiesetta nota a pochissimi, che non abbiano a frequentare per qualche motivo gli uffici della camera dei deputati in vicolo Valdina. Tra questo stretto vicolo, dal percorso spezzato e scarsamente illuminato, e l'opposta piazza di Campomarzio, si stende l'ampio edificio dell'ex monastero di S. Maria della Concezione in Campomarzio e che ora è occupato, dagli uffici dei gruppi parlamentari della camera; al suo interno è ospitata questa chiesetta di antichissima origine, dedicata all'omonimo santo cappadoce. Su di un bel e vaso chiostro quattrocentesco, nel suo angolo nord ovest, si apre l'accesso ala chiesa. Il chiostro è l'unico punto di vista che consenta di ammirare il bel campanile romanico, risalente al XII secolo, in relazione probabilmente con la vicina chiesa di S. Maria in Campomarzio, e subì alcuni rifacimenti in età successiva, soprattutto nella volta, mentre la facciatina a timpano che prospetta sul chiostro è del XVIII secolo. Al suo interno la chiesa, a navata unica con abside, conserva resti di affreschi medievali, venuti alla luce negli anni cinquanta, quando fu liberata dalle scaffalature dell'archivio di stato, che la occupavano, insieme a parte del convento, fin dal 1870. Gli affreschi, tra cui una Madonna col Bambino e santi, risalgono al XII secolo. La chiesa insiste su resti di murature romane di età repubblicana, forse elementi delle mura Serviane, fin qui trasportati e riutilizzati. Nell'ex refettorio del convento, ora Sala del Cenacolo, sull'altro lato del chiostro, un lunettone affrescato a opera di Sebastiano Conca, del XVIII secolo. |