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Via di Porta San Sebastiano, 4 |
065757996 |
M Circo Massimo |
BUS 90 93 118 613 671 |
L’origine
di questa chiesa è antichissima, trattandosi dapprima del titulus
Fasciolae, che
conservava la memoria della benda del piede di S. Pietro condotto al
martirio; di questo titulus
si
ha menzione fin dal 377, mentre dal 595
viene
ricordato con la attuale denominazione. La chiesa venne interamente ricostruita nell’ 814 per volontà di papa Leone III, in maniera più monumentale, ed è giunta così fino a noi nelle strutture portanti. Fu restaurata nel XII secolo, poi cadde in abbandono e nel 1475 Sisto IV la fece ridurre di dimensioni, seguì un ulteriore restauro patrocinato dal Cardinal Cesare Baronio in vista dell’ Anno Santo del 1600. Attualmente
la facciata della chiesa è quella di fine Quattrocento, mentre sui
fianchi è ancora visibile la muratura di età carolingia, così come
sono da notare le due basse torri laterali dell’abside, della stessa
epoca, corrispondenti alle testate delle navate laterali. L’interno
della chiesa appare fortemente marcato dal restauro di Sisto IV, che ha
inglobato nei pilastri le colonne antiche, mentre la decorazione è
prevalentemente dovuta al restauro “archeologico” voluto dal Baronio
nello spirito di recupero dell’antichità cristiana proprio dell’epoca
della Controriforma, per cui gli arredi sono costituiti da frammenti
di età romana o medievale, reimpiegati ai fini della sistemazione
giubilare della chiesa, così come gli affreschi della navata e dell’abside,
anch’essi di fine Cinquecento, si ispirano a quelli delle basiliche
paleocristiane, se non altro nella composizione. L’unica notevole
testimonianza della chiesa del IX secolo è costituita dal mosaico dell’arcone
absidale, peraltro ampiamente restaurato nel secolo scorso, nel quale
sono raffigurate l’Annunciazione,
la Trasfigurazione e la Vergine
Theotokos. Probabilmente
la chiesa sorge su edifici di età romana. |