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S. Stanislao dei Polacchi |
Si tratta dell'antica San Salvatore in pensili de Sorraca, edificata sugli archi del Circo Flaminio, e così chiamata fino al tempo del cardinale Osio (1580) che, ottenutola, la riedificò dandola ai suoi connazionali polacchi., con annesso ospizio, che la dedicarono a S. Stanislao Szczepanowski (1030-1079). Lo stemma del cardinale Hozio, dei Nowina Zlotogolenczyk proprio della famiglia degli Hozii di Bendany, è visibile sulla facciata, opera settecentesca dell'architetto Francesco Ferrari, incorporata oggi in un palazzo barocco di quattro piani. L'appellativo in pensili è stato spiegato da alcuni con una pretesa attribuzione del nome pensili o "palchi" ai miseri tuguri ricavati nei fornici del Circo Flaminio da prostitute di infimo rango per ricevere i loro occasionali clienti, ma questa è una spiegazione di comodo. In realtà, pensili non è che la corruzione di un antico vocabolo germanico, pisil, che significa "fornace". Difatti la chiesa sorge nella regione del Calcario, ove erano le fornaci di calce e in pensilis vuol dire appunto "in mezzo alle fornaci". L'altro appellativo, de Sorraca, fa riferimento ad una famiglia di questo nome. Della chiesa medievale non resta più nulla se non una lapide di Onorio IV (1285), murata nell'androne del palazzo Busiri in via Aurora, che allude ad una riedificazione della chiesa stessa e dove essa è chiamata San Salvatore in pensili de Sorraca che corrobora la vera origine dell'appellativo. All'interno, nella volta, Gloria di Santo Stanislao di Ermenegildo Costantini. All'altar maggiore, Gesù con i santi Stanislao e Giacinto di Antiveduto Grammatica. Accanto alla chiesa, riferisce l'Armellini, vi era una torre dove, durante il sacco di Roma, si erano rifugiati un centinaio di gentiluomini con le loro famiglie ma, accidentalmente o per tradimento, la santa Barbara scoppiò e torre e chiesa rovinarono miseramente. E' la chiesa nazionale dei Polacchi. |