Questa
piccola chiesa è dedicata alla santa romana del IV secolo, martire con
un certo Geminiano, e non alla santa siracusana, anche se a questa fu
dedicato poi un altare. La prima menzione della sua esistenza è in un
documento del 1002, nel quale si parla di "donazione e
dotazione" della chiesa ed è quindi facile arguire che la chiesa
in quell'anno esisteva già. L'appellativo della Tinta le deriva
dall'essere edificata nella contrada dei tintori di panni. Restaurata
nel 1580 a cura della Compagnia dei cocchieri cui era stata affidata,
passò nel 1628 in giuspatronato ai Borghese che provvedevano al suo
sostentamento. Nel 1826 passò ai procuratori della Curia romana.
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