Sorge
nel complesso della Scala Santa, alla fine delle scale alle cui pareti
sono affreschi raffiguranti Storie dell'Antico Testamento e Storie
di cristo di diversi pittori, tra i quali Giovanni Baglione, Paolo
Brill e Paris Nogari. E' detta anche Sancta Sanctorum, nome che rievoca
quello assegnato agli ebrei alla parte del tempio di Gerusalemme dove
era custodita l'Arca Santa, e che gli fu dato perchè in essa erano
custodite le più preziose reliquie cristiane. Tra l'altro, il prepuzio
di Gesù Bambino, i suoi sandali, il divano su cui assistette all'ultima
cena, alcune pietruzze della colonna alla quale fu legato e flagellato,
la canna con cui fu percosso il suo capo coronato di spine, una di
queste spine, parte della spugna che piena d'aceto e fiele gli fu
offerta mentre era in croce, le teste di S. Pietro e S. Paolo. Di
tutte queste reliquie alcune sono scomparse, come il prepuzio di Gesù,
rubato, secondo la tradizione, da un lanzichenecco e, chissà come,
finito a Calcata nella parrocchia dei Santi Cornelio e Cipriano, dove fu
oggetto di venerazione fino a quando, nel 1985, scomparve
misteriosamente. Le teste dei santi Pietro e Paolo sono venerate nella
basilica di S.
Giovanni. le reliquie rimaste sono tenute coperte in 28
tabernacoli ogivali. Sull'altare,
protetta da sportelli quasi sempre chiusi, l'immagine acheropita, cioè
non dipinta da mano umana, del Redentore. Sopra l'altare è
l'iscrizione "Non est in toto sanctior orbe locus" (Non
esiste al mondo luogo più santo di questo). Gli affreschi sulla volta e
nelle lunette sono del XIII secolo, mentre i santi entro le edicole
ogivali sono di Giannicola di Paola.
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