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Grotta di Egeria
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Ai piedi di una collina, appena finito di restaurare, c'è il cosiddetto ninfeo di Egeria. La ninfa era una delle "Camene", divinità minori legate alle acque e alle sorgenti, così come Almone era il dio del fiume. Le Camene ricambiavano le offerte di acqua e latte concedendo profezie; in genere esse accompagnavano eroi o personaggi importantissimi, così Egeria si legò alle origini stesse di Roma sposando Numa Pompilio, il re sabino successore di Romolo. La leggenda vuole che essi si incontrassero in questo luogo per chiacchierare e fare l'amore; qui la ninfa ispirava lo sposo nel comporre le leggi e l'ordinamento religioso della Roma primitiva. In realtà la sorgente di Egeria era al primo miglio fuori le Mura Repubblicane, dove oggi inizia la Passeggiata Archeologica, alle pendici del Celio; lì infatti vi erano il laghetto e il bosco sacro alle Camene, con una grotta ancora esistente in età imperiale. Ma gli studiosi del '600-'700 confondevano le Mura Repubblicane con le Mura Aureliane; così, calcolando un miglio a partire da porta S. Sebastiano, essi giunsero a questo ninfeo, al quale diedero erroneamente il nome di Egeria. |