ROMA SPQR

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Colosseo

 

Colosseo

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Colosseo

Piazza del Colosseo

9.00-16.00 (invernale)  9.00-19.30 (estivo) Tel. 067004261

BUS

53  80  75  87  117  175  186  271  251  810

 

Veduta Ricostruzione Veduta Veduta
 

Notturno

 

Sezione

 

Interno

 

Pianta

 

 

L'edificazione dell'Anfiteatro Flavio, in luogo dello Stagnum Neronis, ebbe inizio con l'impero di Vespasiano, una prima cerimonia dedicatoria u celebrata già sotto di lui, ma il monumento comprendeva internamente solo tre dei cinque ordini di gradinate e due ordini esterni.

Con il regno di Tito fu completata la costruzione delle gradinate interne e degli ordini esterni, mentre le rifiniture e forse la costruzione dei sotterranei in muratura, sono attribuiti a Domiziano. Dalle dimensioni del monumento si chiarisce la magnificenza e la monumentalità dell'opera, che poteva contenere circa 73.000 persone. L'altezza massima esterna era di circa 50 metri, il diametro maggiore dell'ellisse di metri 188, quello minore di metri 156, mentre la superficie dell'arena era di 3.357 mq. Costruito in massima parte di travertino, esternamente presenta tre piani di arcate inquadrate da semicolonne, tuscaniche nel primo, ioniche nel secondo, corinzie nel terzo e un quarto piano costituito da una parete piana, in cui le lesene corinzie scandiscono ottanta riquadri, nei quali, ad intervalli regolari, si aprivano quaranta finestre quadrate. Nei riquadri dell'attico sono visibili mensole e fori che servivano a sorreggere il velario mobile che riparava gli spettatori dal sole. Alle manovre del velario era addetta una squadra di marinai della flotta di Miseno alloggiata stabilmente nei pressi dell'Anfiteatro (Castra Misenatium). 

Dalle settantasei arcate al pianterreno, numerate in ordine progressivo, si accedeva ai cinque settori sovrapposti, divisi rigidamente in base agli ordini di posti corrispondenti alle varie categorie della popolazione. Gli archi posti alle estremità degli assi minori e maggiori, privi di numerazioni, permettevano l'ingresso alle alte cariche imperiali.: in particolare, l'ingresso sull'asse nord, arricchito di un portichetto, immetteva alla tribuna imperiale. I posti personali, distinti cioè dai nomi incisi sui gradini corrispondenti erano quelli riferiti ai senatori, ai quali erano riservate gradinate in marmo. Fontane per gli spettatori erano collocate lungo i corridoi dei primi tre piani. Nella sua forma attuale, il Colosseo manca esternamente di circa i due quinti della cinta muraria (sorretta dai contrafforti del Valadier risalenti al 1820), mentre l'interno è privo del piano dell'arena, in origine a struttura mista di muratura e legno. In questo modo si rivelano i sotterranei di servizio, nei quali erano alloggiati gli apparati di supporto alla preparazione e allo svolgimento dei ludi. Argani e montacarichi a contrappeso erano utilizzati per sollevare animali e uomini sul piano, mentre un complesso sistema di cerniere e contrappesi, collegato a piani inclinati, permetteva di far emergere nell'arena gli sfondi scenografici usati per gli spettacoli di caccia (venationes). Una delle gallerie assiali dei sotterranei era collegata con la caserma dei gladiatori, il Ludus Magnus, posta ad est del Colosseo. Una rete di protezione, la cui sommità era delimitata da spuntoni difensivi a denti di elefante, era posta tra l'arena ed il corridoio. Tale sistema di protezione dalle fiere era coadiuvata da una squadra di arcieri posizionata nelle apposite nichhie.                               

Il Colosseo fu colpito da incendi e terremoti e subì vari restauri. Il fuoco distruggeva gran parte delle strutture lignee, calcinava le superfici in marmo e travertino e devastava gli intonaci e le decorazioni. Tra gli incendi si ricordano quelli scoppiati nel 217 sotto Macrino, nel 250 sotto Decio, nel 320 sotto Costantino. Tra la fine del III e gli inizi del IV secolo, mancano notizie di incendi, ma proseguono i restauri di conservazione. Anche i terremoti che scossero Roma nel 443, 467 e nel 484 devastarono l'Anfiteatro che fu sottoposto a continui ed imponenti restauri. Nel 438, sotto il regno di Valentiniano III, furono aboliti i giochi gladiatori, mentre proseguirono le venationes e gli spettacoli cominci fino al 523 d.C. Tra il VI ed il VII secolo, l'area adiacente al Colosseo fu occupata da una necropoli, le cui sepolture a loculi furono rinvenute nei lavori di sterro condotti nel 1895.

Nelle fonti dell'VIII secolo, l'Anfiteatro Flavio fu definito per la prima volta Colysaeus, dal nome del vicino Colosso di Nerone. Dal X secolo il monumento fu occupato dalle botteghe dei calcinatori e dalle loro abitazioni, che venivano adattate tra le colonne. Il Colosseo fu oggetto di sistematiche spoliazioni e distruzioni e divenne la calcara dei marmi e del travertino di cui era costruito. Dopo il 1084 fu occupato dai Frangipane e divenne fortezza e postazione strategica. alla fine del XIII secolo passò agli Annibaldi, mantenendo la funzione di fortilizio pur essendo ancora occupato da botteghe ed abitazioni. Il ricordo della primitiva destinazione d'uso cadde poi nell'oblio dei tempi. Solo nel Rinascimento venne nuovamente comprese la funzione del monumento. L'arena diventa infine luogo consacrato e vi sorgeranno nell'anno 1719 le edicole della Via Crucis istituitavi da Benedetto XIV.