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Giardini Vaticani
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Ingresso il MAR GIO e SAB ore 10.00 € 9.00 compresa la guida. Prenotazione obbligatoria.
Ultima domenica del mese gratuiti.
Ingresso come per i Musei Vaticani in Viale Vaticano. Tel. 0669884676
M Cipro-Musei Vaticani
BUS 45b 49 51 80 907 990 991
C'è chi considera i Giardini Vaticani i più belli del mondo. Forse è un' esagerazione, certo è che essi costituiscono, non solo per i fiori rari, gli alberi secolari, le siepi ricche, ma per le costruzioni che vi si incontrano (torri, casine, belvederi, viali, per non parlare delle fontane), un unicum affascinante. Anche se, fin dai primi insediamenti, non mancavano ampi spazi verdi destinati, per lo più, a diverse coltivazioni o a zone boschive, dei Giardini propriamente detti si può parlare soltanto a partire dalla fine del secolo XIII, con papa Nicolo III. I pontefici riservarono maggiore o minore attenzione al verde del Vaticano a seconda dei momenti storici (e anche della loro particolare sensibilità). Certo, se il periodo rinascimentale fu particolarmente felice - è il momento in cui "arrivano" statue dell'antichità e soprattutto cominciano a zampillare le famose fontane - è dal 1870, quando il Vaticano diviene l'unica dimora dei papi, che i Giardini assumono la funzione di spazio vitale. Di luogo, cioè, dove camminare, muoversi, respirare. In baldacchino in carrozza, a piedi. Si tratta, comunque, di un inusitato insieme di "bellezze nascoste" che il pubblico poco conosce. Anche perché i Giardini sono molto grandi: quasi la metà del minuscolo Stato, il più piccolo del mondo (copre un'area di 44 ettari), anche se, forse, il più potente. Per
rendersi conto di cotanta bellezza occorre dare un'occhiata alle
"piante" e alle "vedute" disegnate da illustri artisti come
Antonio Tempesta, Giovanni Maggi o Giambattista Falda, alla
fine del ' 500 o nel '600. Il visitatore di oggi è attratto, certo, non solo
dal complesso
di questo luogo incantato, ma dalle molte meraviglie che vi sono racchiuse.
Intanto lo colpisce l' insieme delle mura Leonine, la cinta muraria sorta per
difendere il Vaticano dai saccheggi. I tratti conservati sono
essenzialmente due. Il primo, il più antico, è nei pressi della
palazzina della Zecca. Qui è situata anche la fontana del Sacramento o
delle Torri, mentre addossata ad una delle torri dell'antica cinta è la
graziosa Casina del Giardiniere. L'altro tratto, anche se assai rinnovato al
tempo di Niccolò
V, lo si può
vedere sulla sommità del colle ed include due maestose torri circolari: quella
detta della Radio (fa parte, ora degli edifici della Radio Vaticana) e quella di
Leone XIII,
scelta da quel pontefice, che vi fece costruire, accanto, una palazzina, come
sua residenza estiva. I pontefici hanno amato (o non) i Giardini in modi
diversi. Qualcuno ha cercato, qui un luogo tranquillo in cui riflettere e
riposare. E' il caso , in particolare, di Paolo
IV, che diede
incarico a un suo conterraneo, il napoletano Pirro Logorio, di costruirgli una
villa particolare. Pirro Logorio era architetto, pittore, antiquario (aveva da
poco firmato gli affascinanti giardini di Villa d'Este a Tivoli). Nacque, così,
quel girello ricchissimo, non solo dal punto di vista architettonico, ma per le
statue, i mosaici, le colonne che provenivano "dai templi ornati
dell'antichi imperatori". Paolo
IV non vide la
Casina completata, conclusa nel 1561, sotto il pontificato di Pio
IV Medici,
dal quale prese il nome. E', più tardi, moltissime statue classiche emigrarono
in gran parte a Firenze (in dono al Granduca Cosimo I), quando Pio
V, con la
Controriforma, volle eliminare molti elementi profani. Ma le trasformazioni hanno
poco tolto a questo prezioso ornamento. |