La
passeggiata del Gianicolo permette di godere uno degli scorci più suggestivi
sul centro storico di Roma, come ben sanno generazioni di coppiette, romantici e
viaggiatori di ogni paese. Grandi viali alberati attraversano la collina che
domina Trastevere per confluire in piazzale Garibaldi, dove la terrazza
panoramica fa perno intorno al monumento equestre dell'eroe dei due mondi, opera
del tardo ottocento di Emilio Gallori. Ai piedi della terrazza, il Parco
Gianicolense degrada ripido ad est verso il Tevere. La passeggiata panoramica
muove verso sud, tra ali di busti di marmo raffiguranti illustri garibaldini,
verso l'ampio e scenografico largo della Fontana
dell'Acqua Paola, chiamata tradizionalmente "Fontanone",
eretta da Giovanni Fontana e Carlo Maderno per Papa
Paolo V (1608 - 1612). Poco più avanti la strada giunge sulla
terrazza della bella chiesa di San
Pietro in Montorio, nota per il tempietto rinascimentale del Bramante
racchiuso nel cortile, modello di perfezione classica, storica meta di coppie
che ufficializzano religiosamente la loro unione.
Il panorama ammirabile dal colle Gianicolo è forse il migliore a Roma. In un
solo colpo d'occhio è possibile riconoscere tutti gli storici monumenti di Roma
e le grandi basiliche cristiane. Sullo sfondo gli imponenti colli Albani, un
tempo centro religioso e sacro per i primi romani, dominano la scena. Chi si
reca a Roma come turista non può perdere l'occasione di visitare il colle del
Gianicolo.
Secondo
una delle più antiche leggende della mitologia romana, il colle dei Gianicolo
avrebbe ospitato la città fondata dal dio Giano. da cui il suo nome. Giano ebbe
diversi figli. da uno dei quali. Tiberino, deriverebbe il nome del Tevere (Tiber
in latino).
Il Gianicolo sorse per lungo tempo in piena campagna. Fu soltanto nel XVII sec.
che Urbano VIII
vi fece edificare la muraglia a bastioni (Mura di Urbano VIII), attualmente
fiancheggiata dal viale delle Mura Aureliane e dal viale delle Mura Gianicolesi.
Da Muzio Scevola a Garibaldi - Il Gianicolo sembra avere avuto la vocazione di
suscitare gli atti eroici che, nella leggenda o nella realtà. hanno plasmato la
storia di Roma.
Il più antico risale al tempo in cui la città, liberata dai re etruschi (VI
sec. a.C.). subiva l'assedio dei Porsenna. Un giovane nobile romano, Muzio,
penetrò nell'accampamento nemico. sul Gianicolo con l'intento di ucciderne il
capo. ma per sbaglio uccise un aiutante di Porsenna. Immediatamente arrestato,
per dimostrare a Porsenna quanto la vita contasse poco per un Romano deciso a
salvare la sua patria, egli pose la mano destra su un braciere acceso. Porsenna.
colpito da tanto eroismo, gli ridiede la libertà. Muzio ricevette così il
soprannome di Scevola, il mancino.
Sull'esempio di Muzio, una fanciulla di nome Clelia diede prova di un coraggio
che Tito Livio definisce "senza precedenti in una donna".
Tenuta in ostaggio da Porsenna. convinse le sue compagne a seguirla nella fuga.
facendo loro attraversare il Tevere a nuoto per raggiungere Roma. Il Gianicolo
fu infine il teatro in cui si svolsero le lotte per l'Unità italiana: nel 1849
Garibaldi vi difese valorosamente la Repubblica romana dall'assalto delle truppe
francesi comandate dal generale Oudinot chiamato da Pio
IX..Il 4 luglio dopo un mese di micidiali combattimenti, fu
restaurato, il governo pontificio.
Da
non perdere, specie per i più piccini, ogni giorno a mezzogiorno lo sparo del
cannone a cura dell'esercito italiano.
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