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Riserva naturale di Castel Porziano
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La Tenuta di Castel Porziano, nei pressi di Roma, è stata sempre considerata un luogo importante proprio per la sua posizione geografica: in epoca imperiale rivestiva un ruolo strategico perché situata tra il porto di Ostia e quello di Anzio. Dopo l'Unità d'Italia fu acquistata dallo Stato italiano come luogo di rappresentanza e come riserva di caccia per la famiglia reale. Dopo il 1948 è divenuta patrimonio immobiliare della Repubblica ed è utilizzata sia come residenza e rappresentanza del Capo dello Stato, sia come luogo d'attività zootecniche e agricole nel rispetto dell'ambiente naturale. La Tenuta, posta a sud del delta del Tevere, è delimitata a sud dal Mar Tirreno, a nord-est dalla via Cristoforo Colombo, a nord-ovest dal Fosso di Malafede, ad ovest dal Fosso di Confine, ad est dalla Strada Pontina e a sud est da Capocotta. L'area è per lo più pianeggiante, si eleva fino a 85 m. dal livello del mare. Nei suoi 4804,17 ha, è possibile distinguere ben cinque unità geomorfologiche procedendo dalla costa verso l'interno: 1) spiaggia; 2) dune litoranee recenti e tumoleti (olocene); 3) duna antica o continentale; 4) piroclastiti . 5) alluvioni recenti (olocene). I substrati sono di vario tipo: 1) sabbie quarzose, ricche di minerali di tipo pirossenico e di ossidi di ferro, materiale che ha origine nei prodotti del Vulcano Laziale posto più a nord; 2) piroclastiti, rappresentate da tufi e pozzolane, occupano la parte settentrionale al confine con il Fosso di Malafede e si raccordano con la Campagna Romana; 3) alluvioni costituite da argille, sabbie e ciottoli, apporto deltizio del Paleotevere, talvolta sottostanti alla coltre piroclastica. Quanto ai suoli, inesistenti nelle zone sottoposte all'erosione del mare e all’azione del vento, possiamo distinguere: i regosuoli, suoli lisciviati e pseudogley più evoluti, suoli bruni lisciviati (più fertili) su piroclastiti e materiali alluvionali. Le sorgenti sono limitate e di modesta portata; la circolazione superficiale delle acque è molto ridotta nella zona sabbiosa, mentre nelle piroclastiti si hanno fossi in cui l'acqua è presente per lo più solo durante il periodo invernale. La diversa morfologia tra queste due zone è dovuta alla diversa resistenza all'erosione dei suoi substrati, assente nelle sabbie, più elevata nelle piroclastiti più compatte. I suoli pietrosi e rocciosi sono molto limitati in tutta la Tenuta, tranne nella zona più interna delimitata dal Fosso di Malafede dove vi sono tufi e ghiaie. Danno infine un aspetto molto caratteristico alla Tenuta le "piscine", somiglianti a piccoli stagni collocati tra gli avvallamenti del terreno, che si prosciugano o scompaiono del tutto nella stagione secca. Da un punto di vista fisionomico la vegetazione si distingue in: vegetazione mediterranea sclerofilla, che si estende dalle comunità pioniere della spiaggia e delle dune mobili e termina sulle dune interne; vegetazione di tipo caducifoglio che costituisce il querceto planiziale ed occupa la parte della duna antica ed è legato alla riserva idrica del suolo. |