La torre (che recentemente è stata
oggetto di un discutibile restauro, che ne ha celato molte
caratteristiche costruttive dietro uno strato di intonaco) ingloba resti
di un antico porticato romano di cui compare una colonna con capitello
ionico. In effetti, noi sappiamo che nel 1305 i Margani acquistarono dai
Mellini una casa piena di resti antichi, tra cui tre colonne (di cui un
resto è proprio quella rimasta visibile).
La torre (del sec. XIV) presenta un accurato paramento in laterizio
rivestito dalla parte verso la strada da intonaco decorato a finto
bugnato. E' divisa in tre piani: l'ultima finestra più in alto occupa
il vano, ora murato, che un tempo era stato di un ampio finestrone ad
arco (forse originaria) che guardava verso il Campidoglio. Le altre
aperture sembrano posteriori.
La torre attualmente è mozza e presenta aggiunte tarde (civico 40).; al
sec. XV dovrebbero risalire le due patere con aquile (anche se per
alcuni studiosi esse sarebbero antiche); bella l'antefissa angolare con
ornati floreali.
Alla torre è unito il muro di cinta della corte oggi coperta, sul quale
si apre un portale adorno di frammenti di cornici romane di epoca tarda
con cassettoni e rosoni (sull'architrave è presente uno stemma dei
Margani del '400). Allo stesso isolato appartiene il Palazzo Margani
(Via Aracoeli 11-13), parzialmente distrutto dagli interventi
urbanistici di questo secolo.
I Margani furono una potente famiglia romana che ricoprì anche
importanti cariche in Campidoglio e che, nel bene o nel male, fu al
centro della vita politica della città; essi possedettero anche altre
torri, sia nel rione Monti sul Fagutale (la cosiddetta Torre
dei Borgia), sia nel rione Ripa, presso S. Eligio dei Ferrari.
Di fronte all'ingresso della torre dei Margani, in una sera del 1480,
Pietro Margani cadde assassinato per mano di Prospero Santacroce. La
famiglia si estinse nel 1662.
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