Galleria di Collegamento
Alla fine degli anni 30 del XX secolo l'esigenza di unire i tre Palazzi Capitolini, il Palazzo dei Conservatori, il Palazzo Nuovo ed il Palazzo Senatorio, portò alla realizzazione di una galleria sotterranea ad essi collegata.
Gli scavi relativi furono eseguiti nella zona della piazza compresa tra i basamento di Marco Aurelio ed il Palazzo Senatorio, evidenziando una situazione archeologica totalmente inaspettata. L'area infatti, tradizionalmente identificata con l'Asylum in cui Romolo aveva radunato i rifugiati dai vicini villaggi per popolare la nuova città, era occupata da una stretta valle compresa tra i pendii dell'Arce e del Capitolium. Un potente muro di contenimento in grandi blocchi di tufo, del quale è rimasta una porzione nella galleria, sosteneva il pendio verso il Capitolium. Un analogo muro svolgeva la medesima funzione verso l'Arce: ne è visibile una porzione nel vano delle scale verso il Palazzo Nuovo.
Il fondovalle era percorso da una strada che saliva dal Campo Marzio per poi girare a destra verso il Capitolium, dove il pendio si presentava più dolce. In età imperiale la strada era costeggiata da edifici in laterizio caratterizzati da grandi pilastri in opera quadrata e mensole a sostegno di balconi aggettanti, dei quali sono visibili le possenti strutture.
Negli ambienti della galleria e delle scale di accesso venne sistemata, negli anni 50 la collezione epigrafica dei Musei Capitolini.