Fontana del Fritto Misto
Piazza Vittorio Emanuele II
La
storia di questa fontana risale al tardo XIX secolo. Papa Pio
IX aveva fatto costruire un nuovo
acquedotto, che era stato Le
figure avrebbero dovuto rappresentare quattro ninfe acquatiche: Laghi
e Quando le statue vennero poste nel loro sito il risultato finale scosse l'opinione pubblica: quattro giovani figure femminili completamente nude, i cui corpi bagnati dall'acqua rilucevano al sole. Ma la decorazione per il punto centrale e più alto della fontana doveva ancora essere realizzato. Rutelli, forse deluso dal clamore che la sua opera aveva provocato, preparò un gruppo piuttosto insolito, che comprendeva tre figure umane, un delfino e un polpo, avvinghiati in una lotta. In occasione dell'Esposizione Internazionale di Roma del 1911 il primo modello, realizzato in malta, fu posto in cima alla fontana in attesa di essere rimpiazzato con la versione definitiva in bronzo. Ma il gruppo ricevette commenti sarcastici, e venne ribattezzato "il fritto misto di Termini". Di lì a poco, l'artista ne scolpì un secondo, rappresentante una figura maschile che abbraccia un delfino, che ricevette una migliore accoglienza. Il modello del "fritto misto", invece, fu ricollocato nei giardini di piazza Vittorio Emanuele, dove decorava un laghetto. Nei primi anni '70 quest'ultimo dovette essere eliminato e riempito a causa dei lavori per la stazione della metropolitana, proprio sotto la piazza, mentre il gruppo di Rutelli fu lasciato sul posto, ancora una volta senza uno scopo. Nonostante le condizioni critiche delle sue figure, delle quali molti dettagli sono ormai persi per sempre a causa della scarsa resistenza della malta e delle concrezioni, è stato recentemente restaurato per quanto era possibile. |