Carcere Mamertinus

Mamertino.jpeg (48443 byte)

Via S. Pietro in Carcere

M Colosseo    BUS  44  46  60  84  85  87  175  715  716  780  781  810  850

4sezionia.gif (127345 byte)Il carcere, ai piedi del Campidoglio, in via di S. Pietro in Carcere, costituisce solo una parte dell'antico carcere, probabilmente la più interna e segreta, detta Tullianum. Una rampa di scale conduce al livello antico. La facciata attuale di travertino è dell'inizio dell'età imperiale, come indica la grande iscrizione col nome dei due consoli, C. Vibio Rufino e M. Cocceio Nerva (la data non è sicura ma comunque va fissata tra il 39 e il 42 d.C.). Questa facciata ne copre un'altra più antica, di tufo di Grotta Oscura. L'ingresso originario era forse costituito da una porticina a livello più alto del pavimento attuale, ora murata, che si apriva nella parete destra. Al di là di questa porta erano gli altri ambienti della prigione, noti col nome di Lautumiae, perché ricavati entro antiche cave di tufo. Nel pavimento si apre un foro circolare che un tempo era l'unico ingresso all'ambiente sottostante, cui ora si accede per una scala moderna. Questa era la parte più segreta e terribile della prigione, nota col nome di Tullianum: qui venivano gettati e, poi, strangolati i prigionieri di stato. Questa sorte fu riservata, tra l'altro, a Giugurta e a Vercingetorice; tra i Romani, vi perirono i partigiani di Gaio Gracco, i Catilinari, Seiano e i suoi figli. La tradizione vuole che qui furono rinchiusi Pietro e Paolo: S.Pietro, scendendo con il compagno nella camera sottostante, cadde battendo il capo contro la parete e ve ne lasciò l'orma. Chiusi nella segreta, senza luce, i due apostoli fecero scaturire miracolosamente una polla d'acqua (in latino tullus, polla d'acqua, da cui il nome Tullianum) e convertirono i loro carcerieri, Processo e Martiniano: dopodiché, i due apostoli abbandonarono il carcere.

 

     1 - Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami

     2 - Cappella del SS Crocifisso

     3 - Carcer

     4 - Tullianum