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Via XXIV Maggio 10 |
066790240 |
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BUS 60 63 64 70 170 640 |
Pochissimi
notano questa chiesa lungo via XXIV Maggio, anche perché
possiede una facciata assai poco appariscente, oltreché finta, come
vedremo. Di
antichissima origine, forse sorta nel IX secolo, passò nel 1507 ai
Domenicani, che, nel 1524,
ne intrapresero la ricostruzione, avvenuta in due tempi, insieme
all’annesso convento, poiché nel 1555 passò ai Teatini,
per essere completata nel 1566.
Nel periodo precedente la chiesa era stata sede di un
importantissimo cenacolo religioso e culturale, nell’ambito della
cosiddetta “riforma cristiana”, a cui facevano capo, tra gli altri, Vittoria Colonna e Michelangelo
Buonarroti. Nel 1580 fu aggiunta alla chiesa la cappella Bandini, di
Ottaviano Mascherino, la cui cupola è visibile dalla strada, a sinistra
della facciata. Dopo il 1870 il convento fu occupato dalle Forze Armate, che tuttora vi
risiedono, mentre nel 1873-77, per l’allargamento e sistemazione del
livello della strada, in rapporto con la nuova via Nazionale, fu
effettuata una violenta mutilazione della chiesa, con la demolizione
della facciata e il taglio delle prime due cappelle, oltre alla
creazione di un dislivello di circa nove metri, che comportò il «galleggiamento»
della chiesa nel vuoto. Venne dato incarico ad Andrea Busiri Vici di
realizzare una modesta finta facciata neo-cinquecentesca, mentre
l’accesso si ha dal portale a sinistra, da dove per una scala si
sale al livello della chiesa. La
chiesa è a navata unica, con due cappelle per lato, cupola e profondo
presbiterio, ancora più evidente a causa dell’accorciamento
ottocentesco della navata. Il soffitto di questa è in legno scolpito
policromo, riccamente ornato e dorato. Nella controfacciata è da notare
il monumento funebre di Prospero Farinacci (1618), illustre
giureconsulto che si assunse l’onere della difesa processuale di Beatrice
Cenci. Nella seconda cappella destra, all’altare, l’immagine della Madonna
della Catena, venerata tavola di scuola romana del XIII secolo.
Nel presbiterio, alle pareti del coro, sono conservati dei pregevoli
stalli lignei, finemente scolpiti. Dal transetto sinistro si accede alla
splendida cappella Bandini, costruita nel 1580-1585 da Ottavia Mascherino
ispirandosi alla raffaellesca cappella Chigi di S.
Maria del Popolo, a pianta ottagonale con cupola e lanternino.
All’altare, Assunzione, tavola
di Scipione Pulzone (1585),
nei pennacchi della cupola quattro tondi del Domenichino con scene
bibliche (1628), nelle nicchie quattro statue in stucco, S.
Marta e S. Giuseppe, di
Francesco Mochi, e S. Giovanni
Evangelista e Maria Maddalena,
di Alessandro Algardi (1628). La
seconda cappella sinistra (Ghislieri) ha sull’altare una Natività
di Marcello Venusti e alle pareti due affreschi con la Circoncisione
e l’Adorazione dei Magi, di
Jacopo Zucchi. Nella volta, affreschi di Raffaellino da Reggio. |