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Inglobata dell'edificio del Pontificio Collegio Russicum, lungo via Carlo Alberto, la chiesa č scarsamente nota, sebbene questo luogo sia carico di memorie storiche, artistiche e religiose. Nel 1259 il cardinale Pietro Capocci costruiva un ospedale per la cura degli affetti dal fuoco di S. Antonio, adiacente all'antichissima chiesa di S. Andrea Cata Barbara, costruita nel 483 all'interno della riadattata basilica di Giunio Basso, del IV secolo. L'edificio era ricco di mosaici e di splendide decorazioni ad opus sectile di cui sono sopravvissute quattro lastre, due delle quali conservate nei musei Capitolini. La prima chiesa cadde in declino e fu sostituita da una nuova, dedicata a S. Antonio, la cui ultima fase costruttiva risale al 1730 circa ad opera di architetto ignoto. L'intero complesso, assai decaduto, fu ricostruito per volontā di Pio XI tra il 1928 ed il 1932, facendone il principale centro di studi russi ed orientali, oltrechč di archeologia cristiana, che ha svolto un ruolo di grande importanza per le relazioni tra la chiesa di Roma e l'est europeo durante le vicende del XX secolo. Di conseguenza la chiesa fu ceduta ai russi cattolici di rito bizantino-slavo, con le modifiche necessarie, e ne fu anche ricostruita la facciata, che insieme a tutto l'isolato che la ingloba č opera di Antonio Munoz. La scala a due rampe che conduce alla chiesa č successiva al 1870, quando fu abbassato il livello stradale di via Carlo Alberto. Di fronte alla chiesa sorgeva la colonna crucifera eretta nel 1596 a ricordare la conversione al cattolicesimo di Enrico IV di Francia (la colonna si trova ora in un cortiletto sulla destra di S. Maria Maggiore). Il giorno anniversario del santo, veniva celebrata presso la chiesa la caratteristica benedizione degli animali, oggi spostata davanti a S. Eusebio per motivi di traffico. Ma il principale motivo di interesse della chiesa, che altrimenti non presenta elementi di particolare rilievo, č lo stupendo portale romanico, proveniente dall'antico ospedale, inserito nella facciata moderna, opera della "dinastia" romana dei Vassalletto. |