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V. Dei Penitenzieri 12 |
066879310 |
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Bella, importante e storica chiesa, che insieme al grande complesso dell’omonimo ospedale costituisce forse il più rilevante insieme quattrocentesco che vi sia in Roma, il che non è quasi mai messo sufficientemente in rilievo. Nel 727 il re Ina di Sassonia (del regno sassone d’Inghilterra) fondò la «Schola saxonum» nella vicinanze della Basilica Vaticana, centro d’accoglienza per i viaggiatori del suo paese che giungevano in pellegrinaggio alla tomba di Pietro, come ve ne erano per diverse altre nazionalità, premessa del futuro ospedale di S. Spirito e motivo della denominazione «in Sassia». Accanto alla Schola, sorse una chiesa, originariamente dedicata alla Vergine e arricchita da un’immagine mariana donata da re Ina; essa rimase illesa durante i vari incendi e saccheggi subiti dal quartiere. La
chiesa seguì in larga parte le vicende costruttive del vicino ospedale.
Venne ricostruita nel 1198, quando prese il nome di S. Spirito, nel 1383
e infine nel 1471-75 per volontà di Sisto
IV e con architettura forse di Baccio Pontelli; di questa
fase rimane il campanile, poiché — in conseguenza del Sacco del 1527
che l’aveva gravemente danneggiata — fu quasi del tutto ricostruita
a partire dal 1538 su di un progetto di base di Baldassarre Peruzzi,
proseguito da Antonio da Sangallo il Giovane fino al 1545.
Il completamento della facciata e la decorazione interna furono
eseguiti negli anni Ottanta del XVI secolo su disegno di Ottaviano
Mascherino. La facciata è uno dei primi esemplari di architettura
tardo-rinascimentale a due ordini, con le membrature esterne che suggeriscono
l’articolazione interna della chiesa, che sarà poi sviluppata
soprattutto nell’età della Controriforma. Sul fianco della chiesa, il campanile quattrocentesco, che conserva
caratteristiche romaniche, orientato secondo la pianta della chiesa
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