ROMA SPQR

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Cimitero Protestante

 

            Tomba di Keats

M

Piramide

Via Caio Cestio

BUS

23  83  271  280  673  716

 

 

 

Prima che, nel 1837, fosse istituito il Campo Verano, numerosi piccoli cimiteri costellavano le aree disabitate entro la cerchia delle Mura Aureliane. Di essi, il Cimitero Protestante in via Caio Cestio è il solo ad aver conservato il sito e la funzione. La comunità degli stranieri residenti a Roma aveva acquisito nei primi decenni del Settecento una piccola area a ridosso della Piramide Cestia per farne il luogo di sepoltura dei propri defunti. Fino ad allora, essendo nella quasi totalità di religione diversa dalla cattolica, gli stranieri non erano ammessi alla sepoltura entro le mura e, benché non se ne abbiano notizie certe, si ritiene che venissero sepolte all'esterno delle mura. Il nucleo di questo cimitero era a ridosso delle Mura Aureliane, ma comunque all'interno. Scavi archeologici iniziati nel 1928 per portare alla luce la base della Piramide Cestia hanno restituito le spoglie ed una lastra di piombo di quella che sembra la più antica sepoltura del luogo, datata 1738 e appartenente ad un inglese di nome Langton. Comunque, fu agli inizi dell'Ottocento che il luogo assunse un fascino particolare che lo rese caro alla sensibilità degli artisti romantici. Infatti, sono artisti i più che qui  riposano: Wagner, Nietzsche, Shelley, Keats, Severn, Reinhart. Nonostante la concessione della sepoltura all'interno delle mura, come abbiamo già sopra accennato, le sepolture degli acattolici avvenivano di notte, sia per rispetto della legislazione dello Stato Pontificio sia per diminuire i rischi di rappresaglie e di manifestazioni di intolleranza religiosa. A riprova di ciò, nel 1824, Leone XII autorizzò lo scavo di un fossato che arginasse, o almeno ostacolasse, le frequenti profanazioni. Solo nel 1870 il fossato, ormai interrato, fu sostituito da un muro. Qui si può osservare la lapide, senza nome, che indica il luogo di sepoltura di John Keats, il poeta giunto a Roma nel settembre 1820, che soggiornò nella "Casina Rossa" a piazza di Spagna e che morì dopo soli quattro mesi all'età di 26 anni. L'epitaffio che, composto dal poeta stesso (naturalmente in inglese), così recita: "Questa tomba contiene tutto ciò che fu mortale di un giovane poeta inglese che, sul suo letto di morte, nell'amarezza del suo cuore, in risposta al maligno potere dei suoi nemici, desiderò che queste parole fossero scolpite sulla sua pietra tombale: Qui giace uno il cui nome fu scritto sull'acqua".