Nicolò V
1447 - 1455
Intimo del cardinale Niccolò Albergati e legato agli ambienti umanistici, diventò vescovo di Bologna (1444), cardinale (1446) e, morto Eugenio IV, ne fu il successore. Alla conclusione del concilio di Basilea e alla sottomissione dell'antipapa Felice V, i Padri elessero anch'essi papa Niccolò V e si ricompose il Piccolo scisma d'Occidente (1449). Per ottenere questo risultato il papa dovette fare concessioni ai principi tedeschi laici ed ecclesiastici e stipulò con il futuro imperatore Federico III il concordato di Vienna (1448). Durante il giubileo del 1450, un grave incidente con morti e feriti avvenne sul ponte S. Angelo alla vigilia di Natale a causa della grande affluenza di pellegrini. Nel 1452 incoronò solennemente a Roma (ultima incoronazione svoltasi nell'Urbe) Federico III; invano esortò i principi cristiani a soccorrere il fatiscente Impero bizantino e a organizzare una crociata dopo la caduta di Costantinopoli (1453). Contribuì a conciliare gli Stati italiani nella pace di Lodi e a collegarli nella Lega italica (1454). In Roma il papa dovette reprimere la congiura di Stefano Porcari (gennaio 1453), volta a istituire la repubblica. In campo culturale fu l'iniziatore e il promotore del mecenatismo papale: raccolta di codici, restaurazione di monumenti sacri e profani, attività edilizia, protezione di artisti e di letterati. Niccolò stesso fu valente umanista, e in Germania scoperse un codice di Tertulliano: nei suoi viaggi si faceva seguire da scrivani che copiassero i codici che non si potevano acquistare.