La Torre delle Milizie
è la torre pendente di Roma: provate a guardarla da via Nazionale e ne
noterete chiaramente l'inclinazione. Collocata sull'estremità
occidentale del Quirinale, la torre è a pianta quadrata ed è composta
da tre corpi sovrapposti che presentano una rastremazione progressiva
verso l'alto, con sviluppo a cannocchiale. Misura alla base m. 10,5 x
9,5 ed è alta quasi 50 metri.
La torre è realizzata nella parte inferiore in massi di tufo e nella
parte superiore in cortina laterizia con coronamento a merli di
restauro. Il terremoto del 1348 provocò la caduta del terzo piano (oggi
ridotto a un moncone) e originò il cedimento del terreno, causa prima
della pendenza della torre. La Torre passò poi in mano agli Annibaldi,
ai Prefetti di Vico e infine a Bonifacio
VIII Caetani.
Negli Anni Trenta sorse la polemica sulle origini della Torre. Per
alcuni si trattava di una torre di età romana, da cui Nerone
avrebbe assistito all'incendio di Roma, che flagellò la città per sei
giorni e sette notti. Svetonio ci narra che Nerone cantò La distruzione
di Troia, indossando il suo abito di scena, contemplando la bellezza
delle fiamme dalla Torre di Mecenate. Il Lugli però fece notare che la
Villa di Mecenate (nei cui pressi doveva trovarsi la torre, ma che più
probabilmente doveva essere una terrazza panoramica) era sull'Esquilino
e non presso il Quirinale. Ma le dispute archeologiche per il popolo
erano chiacchiere e, come si dice a Roma, le chiacchiere ...stanno a
zero! Tant'è che Torre per i romani è sempre la Torre di Nerone.
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