Erano in via organizzativa le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia, quando l'esigenza
di un ponte provvisorio si fece evidenziare, perchè venissero collegate le due zone separate dal Tevere, scelte per l'Esposizione Artistica ed Etnografica. Si pensò allora ad un ponte di legno, ma si preferì guardare anche al futuro, in quanto lo sviluppo edilizio si lasciava prevedere ampio ed intenso.
Così, dopo l'approvazione del progetto presentato dall'architetto Hennebique, il 2 ottobre 1909 si arrivò alla firma del contratto per i lavori di costruzione del ponte ad un'arcata e il giorno 6 ebbero inizio i 16 mesi concessi all'impresa dell'ingegnere Porcheddu per portare l'opera in porto. Nel
maggio 1911, nonostante gli immancabili imprevedibili incidenti, il ponte fu attraversato dal corte reale, diretto all'inaugurazione della grande Esposizione del Cinquantenario. Sotto ponte Risorgimento, sulla riva sinistra del Tevere, iniziava la celebre spiaggia dei Polverini, famosa per la sua tranquillità
e la sua bellezza con l'incomparabile scenario di Monte Mario contornato dal suo poetico pettine di cipressi, decantati da D'Annunzio, e con la maestosa villa ed il parco Mazzanti a mezzacosta. Avvenuta l'inaugurazione, l'8 luglio 1895, dei capanni dei Polverini per conto della Società Romana Nuoto, la
spiaggia sfruttata dai bagnanti e dai fiumaroli romani fin dal 1800, si affermò definitivamente e, dopo la costruzione del ponte, divenne sede della celebre 2trbù dei pellirossa" e della "tintarella"... Il fenomeno sociale ebbe termine quando la spiaggia fu occupata dai "marinaretti del
Duce" e divenne sede di una "colonia modello", dove venivano accolti fino a 160 allievi e dove fu persino allestita l'alberatura di un brigantino per esercizi marinareschi.
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