Museo Francescano

Istituto Storico dei Cappuccini

Grande Raccordo Anulare, km 65

Tel. 06660521

Aperto a richiesta. Ingresso libero

L'equivoco in cui cadono molte guide della città, che riportano come Museo Francescano, l'esposizione di teschi situata nella cripta della chiesa di Santa Maria della Concezione a via Veneto, fa si che il vero Museo Francescano, che si trova presso l'Istituto Storico dei Cappuccini lungo il raccordo anulare, rimanga spesso nell'ombra.

Questa raccolta, certamente troppo poco conosciuta, ha un notevole interesse artistico oltre che storico (vi sono tra l'altro esposte preziose pitture che risalgono al trecento) ed ha lo scopo di fornire, attraverso circa 20.000 pezzi, un'ampia documentazione del francescanesimo, che parte dall'iconografia di San Francesco e degli altri personaggi legati alla scuola dell'ordine. Vi sono conservati reperti ed opere d'arte di vario tipo: dipinti, sculture, ceramiche, monete, sigilli, disegni, incisioni ed oggetti di uso quotidiano, che colpiscono il visitatore (oltre per la quantità) proprio per la varietà. Il nucleo principale della collezione fu istituito grazie alle ricerche compiute negli ultimi decenni del XIX secolo da padre Louis Antoine de Porrentruy. L'obiettivo iniziale era quello di illustrare una biografia di San Francesco, ma il frate, che si era intanto trasferito da Marsiglia a Roma, proseguì nella raccolta fino alla sua morte, riuscendo però a salvare, da un'infausta vendita, solo una parte del materiale.

La collezione, dopo vari spostamenti, si trova dal 1968 fra le sale e le salette, disposte su due piani, dell'attuale ampia sede presso l?istituto Storico dell'Ordine alla Pisana. Il museo (per la cui visita è necessario prendere accordi telefonici con il direttore) è un pò scomodo da raggiungere, soprattutto per chi non ha a disposizione un proprio mezzo di trasporto. Vi si accede infatti dal Raccordo Anulare: il cancello del Collegio Internazionale S. Lorenzo da Brindisi si trova circa 300 metri dopo via della Pisana in direzione Aurelia.