S. Rocco |
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E'
una delle due chiese superstiti che si affacciano su via Ripetta, davanti
all'Ara
Pacis, dopo le demolizioni che tra il 1934 ed il 1938 hanno
cancellato interamente il fitto quartiere che sorgeva attorno al Mausoleo
di Augusto. Di conseguenza S. Rocco,
insieme alla vicina S. Girolamo degli Schiavoni (o degli Illirici), di necessità è stata
"rifoderata" in mattoni sui fianchi e su retro un tempo
ricoperti da edifici. La chiesa è menzionata fin dall'XI secolo, come
dedicata a S. Martino, e fu ricostruita in forme barocche moderate da
Giovanni Antonio de Rossi tra il 1645 ed il 1680. La facciata, inquadrata
da colonne corinzie di ordine gigante, è opera di Giuseppe Valadier
(1834), che qui pare ispirarsi, più che allo stile neoclassico, alla
tipologia delle chiese veneziane del Palladio. All'interno, a navata unica, a destra del
presbiterio, la cappella della Madonna delle Grazie, del Del Rossi. A
pianta ellittica e cupoletta, elegante ambiente cove è venerata l'omonima
immagine mariana. Nella terza cappella sinistra, S. Antonio da Padova
di Gregorio Preti (1650), nella seconda, Presepe, affresco
distaccato di Baldassarre Peruzzi, probabilmente proveniente dalla chiesa
precedente. In sagrestia, quadro con la Madonna, i SS. Rocco e Antonio
Abate tra gli appestati del Baciccia (1660). Usciti dalla chiesa, questa sulla destra è
collegata da un doppio cavalcavia moderno (1940) alla chiesa di S. Girolamo. Ai piedi del pilone centrale del cavalcavia è incassata la
fontana della Botticella, del 1774, proveniente dal vicino demolito
palazzo Valdambrini. Ma la più forte alterazione dell'aspetto della zona
fu la precedente demolizione del Porto di Ripetta, scomparso intorno al
1890 per la costruzione dei lungotevere e di ponte
Cavour, e che costituiva una suggestiva creazione in stile
"barocchetto" di Alessandro Specchi (1703-1704). |
Largo S. Rocco, 1
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