Martino V
1417 - 1431
Succedette a papa Gregorio XII. Creato cardinale da papa Innocenzo VII (1405), partecipò al concilio di Pisa (1409), quindi al concilio di Costanza (1414-1418), che ebbe praticamente termine con la sua elezione. Rifiutò di riconoscere alcuni dei decreti conciliari che più ledevano la supremazia papale, che venne riaffermata con la costituzione del maggio 1418. Condusse laboriose trattative per porre fine alla situazione di disagio determinata dal perdurare dello scisma, riuscendo infine a ottenere la rinuncia dell'antipapa Clemente VIII (1429). Sotto la pressione del partito conciliarista, convocò due concili, uno a Pavia-Siena (1423-1424), l'altro a Basilea (1431). Nel primo dovette far fronte alle tendenze autonomiste della “nazione” francese, del secondo non poté nemmeno assistere all'apertura ufficiale. Indisse l’Anno Santo nel 1425, introducendo due novità: la coniazione di una speciale medaglia commemorativa e l’apertura della Porta Santa a San Giovanni in Laterano.In campo liturgico, papa Martino V favorì la devozione al nome di Gesù (1427), introdotta da Bernardino da Siena, e si dimostrò inoltre tollerante verso gli ebrei, mitigando le misure vessatorie del suo predecessore contro di loro. Protesse e favorì in ogni modo i Colonna. Il pontificato di Martino V fu caratterizzato da una generale ripresa del prestigio papale e dagli inizi del grande nepotismo; se Martino V non fu grande mecenate, preparò però le basi economico-politiche per il pieno inserimento dello Stato Pontificio e della politica papale nel concerto degli Stati italiani del xv secolo.